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giovedì 6 febbraio 2014

STROSZEK (Claudio Alcara) - "QUANDO LA VITA VIBRA SULLE CORDE"






IL PROGETTO STROSZEK MESSO IN MOTO NEL 2007 DA CLAUDIO ALCARA (MEMBRO FONDATORE DEGLI ITALIANI FROSTMOON ECLIPSE) CONCEDE PIU' DI UN'EMOZIONE. LA MUSICA DIMORA NELLE CORDE VIBRANTI DEL COMPOSITORE PER RIVELARSI IN TUTTA LA SUA MAESTOSITA'. UN MUSICISTA DA TENERE IN CONSIDERAZIONE, PER LA GRANDE SENSIBILITA' E COMPETENZA NEI RIGUARDI DELL'ARTE SONORA.

1. Ciao Claudio. Grazie per aver accettato di rispondere all'intervista. Stroszek rappresenta un inversione di genere rispetto al sound dei vari progetti nei quali sei coinvolto. Qual è stata la motivazione che ti ha indotto ad intraprendere questo particolare percorso?

- Ciao e grazie a te. Non credo che Stroszek rappresenti un'inversione, semplicemente si esprime attraverso suoni più acustici dell'altra band che mi vede coinvolto, i Frostmoon Eclipse, ma andando ad analizzare le sequenze di note, diversi brani potrebbero essere addirittura interscambiabili.

2. Ascoltando le songs del doppio "Wild Years of Remorse and Failures", si capisce che il tuo background è molto ampio. Qual è stato il momento in cui hai capito che era il caso di provare una strada differente? E Perché?

- Nel 2005 abbiamo fatto con i Frostmoon Eclipse un album completamente acustico, "Dead And FOrever Gone". Da lì è partita l'idea di continuare su quella linea, ma era ovviamente impossibile trasformare una band che già esisteva da parecchi anni utilizzando sonorità così differenti. E così è in un certo senso iniziato Stroszek (dal film di Herzog)... che credo sia anche più consono alla mia età: gli anni, purtroppo, non vanno certo a diminuire.

3. Vuoi spiegarmi il significato del titolo dell'album e illustrarci perché hai voluto identificarlo attraverso quell'artwork?

- La raccolta comprende i primi due album e un mini, per cui: "Remorse" si ricollega a "Songs of Remorse", "Failure" è lì a ricordare... "Life Failures Made Music", "Wild" sta per "The Wild Hunt". non solo: le parole "Wild Years" dovrebbero rimandare all' album di Tom Waits "Frank's Wild Years", un vero e proprio must personale. L' artwork è composto da foto scattate in Canada da Nick SKog (http://www.hypnoticdirgerecords.com). Riprendeva vagamente la copertina di "Life Failures", mi sembrava adatto a livello di feeling generale.

4. Lo scopo del tuo cambio di rotta in Stroszek è anche un modo per raggiungere una fascia più ampia di ascoltatori oppure è strettamente legato ad un'esigenza personale?

- E' legato soprattutto all'invecchiamento. Queste sono tutte canzoni che potrei suonare anche a 50 o 60 anni, nel caso in cui dovessi arrivarci, e avrebbero per me lo stesso significato che hanno oggi. Ma non so dire se questo sia un bene o un male.



5. Nella tua musica ci sono dei richiami a Nick Drake, Steve Von Till (Neurosis), Alice In Chains, Mark Lanegan, Jonny Cash, Tom Waits, Steven Wilson, Opeth... Sono tutti artisti che in qualche modo ti hanno anche influenzato?

- Assolutamente, conosco benissimo la discografia completa di tutti questi artisti che hai citato e credo, o meglio spero, di esserne stato profondamente influenzato. ...forse sostituirei gli Opeth e Wilson (che comunque non disprezzo) con gente come Townes Van Zandt e Mickey Newbury, ma sono pareri personali. Totale approvazione per gli altri in lista.

6. Fuori dalla musica, quali sono invece i personaggi a cui guardavi come riferimento crescendo come artista?

- Werner Herzog scrittore ancora prima che regista. Posso consigliare a chiunque di leggere i libri "La conquista dell'inutile" e "Sentieri nel ghiaccio". Rimanendo in tema di scrittori, sicuramente Cioran e Bukowski, per quanto ormai abusato su qualunque social network. E ovviamente i lavori di Lars Von Trier. E già che ci siamo, mi permetto di consigliare un pittore italiano, Lorenzo Alessandri (www.lorenzoalessandri.it/ ).

7. L'impressione è che il tuo operato nel progetto Stroszek non sia solo predisposto ad un cambiamento di stile, ma soprattutto ad un diverso modo di intendere la musica in generale. Forse hai voluto dare rilievo ad una certa eleganza compositiva piuttosto che alla forma canzone in sé?

- Credo che invece molti pezzi di Stroszek si rifacciano sfacciatamente alla struttura classica anni '50/'60 ma generalmente non do peso a queste cose in fase di scrittura, e me ne accorgo solo dopo... di solito, quando ormai è troppo tardi.

8. Quanto c'é di autobiografico nel nuovo "Wild Years of Remorse and Failures"?

- Tutto. Ogni pezzo racconta di cose che mi sono realmente accadute, sensazioni vissute, persone incontrate etc... I rimandi sono comunque talmente vaghi e filtrati che è praticamente impossibile per un eventuale lettore esterno risalire o anche solo intuire i riferimenti. E del resto anch'io credo di essermene ormai dimenticati parecchi.

9. Parlami un po' della fase di ri-registrazione di alcune parti vocali. In quale studio hai svolto il tutto e con chi?

- Tutti i brani fino a ora sono stati registrati allo studio Big Wave di Livorno, con Niko, il proprietario. Chi fosse interessato trova tutto qui: www.bigwavestudio.com



10. C'è qualche elemento che non potrebbe mai far parte di un album di Stroszek?

- Credo di no, ogni strumento potrebbe trovare la sua collocazione in pezzi così lineari. Mi piacerebbe per esempio una fisarmonica stile Tom Waits, e un banjo. Ma anche una batteria elettronica o dei fiati "notturni", tipo un sax. ...ma ovviamente non conosco nessuno che sappia suonare questi strumenti e non ho i soldi per chiamare dei sessions.

11. Tra i gruppi / artisti italiani, chi ti sta impressionando in modo particolare?

- Devo ammettere che sono in tanti, ma in questi ultimi giorni sto ascoltando a ripetizione Dagger Moth, una ragazza di Ferrara al primo album. Ha letteralmente monopolizzato i miei ascolti "italici", per così dire.

12. Per concludere ti voglio rivolgere una domanda differente, di tema sociale: Se guardiamo a questi ultimi anni, alla situazione italiana, ci troviamo di fronte ad un elenco di fallimenti governativi. Si continuano a sputare menzogne sui cittadini. Milioni di persone si ritrovano senza lavoro né prospettive... Questo il presente del "bel paese" in cui la realtà, appunto, travalica spesso l'immaginazione. Meccanismi contorti che emarginano le nuove generazioni e la popolazione stessa...diminuendo la stabilità di un paese che è ormai alla deriva. La classe dirigente continua ad avere una visione del tutto egoistica e spietata, basata sul rifiuto di preservare i diritti del cittadino. Che idea ti sei fatto di tutto ciò?

- Non è una novità che basti uscire anche solo di pochi chilometri dall' Italia per accorgersi che stiamo vivendo in una realtà da terzo mondo. Ovviamente la musica risente in maniera particolare ed estremamente profonda di tutto questo, tra tasse etc... almeno questa è la mia opinione.

13. Quali sono i tuoi progetti attuali e futuri con Stroszek?

- Semplicemente step by step. Per ora provo a vedere se capita qualche data live, in cui comunque suono da solo, e cerco di sistemare qualche idea nuova, anche se sto scartando davvero molto. Del resto ci sono ormai fuori 3 album, la raccolta "A Break in the Day" e questo nuovo doppio "Wild Years...": non credo ci sia questa fortissima necessità di roba nuova a breve termine.

14. GRAZIE per il tuo tempo e disponibilità. Buona fortuna!

- Grazie a te... se serve, mi trovate nei network sotto indicati.



CONTATTI:

stroszekmusic.com
stroszek.bandcamp.com
facebook.com/stroszekofficial
twitter.com/songsofremorse

STROSZEK line-up:

Claudio - Voce, Chitarra
Davide - Basso
Richard - Batteria

RECENSIONE:
STROSZEK "Wild Years of Remorse and Failures" | 2013 - hypnotic dirge