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lunedì 13 gennaio 2014

Intervista: AUSTRALASIA - "TRA MALINCONIA, RICERCA E ISTINTO"






OGGI ATTRAVERSO LA MIA SON OF FLIES WEBZINE HO IL PIACERE DI PRESENTARVI UN BRAVISSIMO E PREPARATO MUSICISTA PUGLIESE CAPACE DI REGALARCI GRANDI EMOZIONI MEDIANTE UNA RICERCA MUSICALE DAVVERO ENTUSIASMANTE. IL SUO NOME E' GIAN SPALLUTO ED E' L'UNICO COMPOSITORE DEL PROGETTO AUSTRALASIA. NON FATEVI SCAPPARE IL SUO ULTIMO ALBUM "VERTEBRA", SOPRATTUTTO PERCHE' E' IL BINARIO PER ADDENTRARVI NELL'UNIVERSO DI UNA DELLE MIGLIORI REALTA' DELL' UNDERGROUND NOSTRANO.

1. Ciao Gian piacere di averti su Son of Flies webzine. Nella mia prima domanda volevo chiederti come è nata l'idea di mettere in piedi il tuo progetto AUSTRALASIA. Quali sono state le tue origini musicali? Parlami un po' del tuo passato e cosa ti ha portato ad intraprendere questo singolare nuova strada...

- Grazie, è un grande piacere anche per me! Il mio desiderio di creare Australasia è nato diversi anni fa ma ho dovuto attendere molto prima di poterlo concretizzare. Francamente, fino al momento in cui ho potuto stringere in mano una copia fisica del primo EP “Sin4tr4”, ho seriamente dubitato di avere il tempo e le capacità per potermi dedicare a qualcosa del genere. Quanto al passato, ho cominciato ad interessarmi alla musica da ragazzino, suonando pianoforte e chitarra. Il piano è finito poi in disparte, mentre ho continuato con la chitarra suonando soprattutto metal. L'esperienza più importante è stata sicuramente far parte degli Ingraved per oltre dieci anni. Molto di quello che so l'ho imparato durante quell'avventura bellissima.

2. Riguardo l'ultimo album "Vertebra": Pensi di esser riuscito a ricreare fedelmente / accuratamente il feeling musicale che girava nella tua testa prima di comporlo? Sei soddisfatto dei risultati ottenuti? Quanto tempo hai impiegato per scriverlo, arrangiarlo e registrarlo? A mio avviso è un album davvero interessante / accattivate.

- Il processo di creazione di “Vertebra” è stato molto fluido ed è durato circa un'anno, anche se alcuni dei brani erano già stati scritti diverso tempo prima (due di loro sono anche presenti sul lavoro precedente). Sono molto soddisfatto del risultato finale. Oggi probabilmente cambierei qualche dettaglio marginale ma il quadro generale è decisamente quello che avevo in mente al momento di cominciare tutto.

3. Ascoltando la tua musica è facile intuire come le tue radici musicali debbano trovarsi nei più disparati anfratti musicali. Se ascolto la song "Aura" non possono che venirmi in mente certe melodie elettroniche / trip hop degli ultimi Depeche Mode o certe dissoluzioni ambientali figlie dei migliori Massive Attack. Mentre alcune parti elettriche / aggressive mi hanno ricordato gli italiani Novembre. Quali sono stati i tuoi più grandi punti di riferimento (passati e presenti)?

- Le influenze sono tantissime, alcune facilmente riconoscibili come Red Sparowes o Explosions in the Sky. Per il lato elettronico io sono molto innamorato dei suoni nati tra fine anni '70 e '80: Tangerine Dream, primi Clan of Xymox, Cabaret Voltaire, ma anche realtà più moderne come The Knife. Ci sono poi delle influenze più nascoste e che si rivelano solo percependo il feeling generale delle composizioni. Un nome su tutti: Ennio Morricone. Penso che tutta la mia produzione musicale abbia lo scopo di ricreare l'istante magico in cui da bambino ho premuto il tasto play dello stereo di mio padre, lasciando partire una delle sue colonne sonore.

4. Lavorare in perfetta solitudine su di un progetto musicale è una grossa opportunità, ma può anche essere un'arma a doppio taglio, poiché si rischia di rimanere bloccati in una sola e unica visione d'insieme. Come riesci a mantenere fresco il tuo songwriting? Perché non hai voluto coinvolgere altri membri nel progetto?

- Condurre da solo questa esperienza fa si che Australasia segua di pari passo i miei tempi. Significa scrivere musica o pubblicare qualcosa solo se ne avverto la reale necessità. In tal modo è più difficile che il processo di composizione diventi statico. Un'aiuto importante lo danno anche gli ospiti che invito a partecipare ad alcuni brani. Mi limito a dare loro delle direttive generale che poi elaborano in maniera del tutto personale e con ottimi risultati. Non posso negare però che in futuro mi piacerebbe coinvolgere qualcuno in maniera più stabile.



5. Se dovessi descrivere il tuo suono, che parole useresti? Cosa dobbiamo aspettarci dal tuo prossimo futuro?

- “Malinconia”, “ricerca” e “istinto” sono tre termini che a mio parere aiutano molto a comprendere l'essenza di Australasia. Al momento continuo a comporre nuovi brani senza interrompere il processo di sperimentazione. Sono molto concentrato sullo studio di sonorità vintage, in particolare per quanto riguarda il lato elettronico, senza però dimenticare l'aspetto chitarristico del lavoro.

6. La title track "Vertebra" e la conclusiva "Cinema", sono i brani più eterei ed atmosferici del disco, c'è un motivo particolare?

- I due brani sono posizionati al centro e alla fine del lavoro per lasciar ”respirare” l'ascoltatore. “Vertebra” è la traccia che ha dato l'input a tutto. È nata diversi anni prima di Australasia ed essendo così importante le ho dato quel titolo che è poi diventato il nome dell'intero lavoro. “Cinema” mi ha sempre richiamato l'immagine di un vecchio cinema di periferia, da cui appunto il nome. Un luogo un po' polveroso, dove si proiettano pellicole in bianco e nero. Un posto fuori dal tempo in cui è piacevole ritirarsi di tanto in tanto.

7. Parlami degli ospiti del disco... Come mai hai deciso di collaborare con loro?

- Conosco Giuseppe Argentiero da tanto tempo e l'ho sempre stimato molto come amico e musicista. Ci siamo ritrovati a parlare delle rispettive esperienze e l'idea di una collaborazione tra noi è nata in maniera molto naturale. Mina Carlucci è una cantante a dir poco superba e dotata di una sensibilità molto congeniale alla mia idea di musica. Entrambi sono la spina dorsale dei Vostok, che, al di là del mio parere di amico, sono una realtà da scoprire per chiunque ami la musica eterea e raffinata.

8. Come sei venuto in contatto con la Immortal Frost Productions?

- Terminata la promozione di “Sin4tr4” ho inviato delle copie del disco ad alcune etichette che mi sembravano adatte. Tra tutte quelle che hanno risposto in maniera affermativa loro mi sono sembrati i più concreti. Lo sono stati davvero, tant'è che “Vertebra” è stato pubblicato a poco più di un mese dal termine delle registrazioni.

9. Quali sono i tuoi interessi oltre alla musica?

Amo viaggiare, leggere e di tanto in tanto fermarmi ad osservare il mondo attorno, sia esso natura o opera dell'uomo. Quello che ci circonda è spesso una fonte di ispirazione incredibile ed è stupefacente la quantità di dettagli che sfugge ad uno sguardo superficiale.

10. Progetti per il 2014? Grazie per l'intervista. Buona fortuna!

- Tra Febbraio e Marzo pubblicherò una cover molto “cinematografica”. Nel frattempo continua la collaborazione con i Vostok e altri artisti. La speranza e quella di avere un nuovo lavoro pronto per la fine dell'anno. Grazie di cuore a Son of Flies Webzine e ai suoi lettori (di cui faccio assiduamente parte sin dagli inizi!).



CONTATTI: australasiamusic.com - facebook.com/australasiamusic

AUSTRALASIA line-up:

Gian Spalluto - Compositore / Polistrumentista

RECENSIONE:
AUSTRALASIA "Vertebra" CD 2013 - immortal frost productions