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venerdì 11 ottobre 2013

Intervista: GORGUTS - "GUIDATI DALL'OSCURO MANDALA TIBETANO"






UNO DEI RITORNI PIU' ATTESI DEL 2013 E' QUELLO DEI CANADESI GORGUTS, STORICA FORMAZIONE DEL PANORAMA DEATH METAL. IL SORPRENDENTE "COLORED SANDS" RAPPRESENTA IL DISCO DELLA DEFINITIVA RESURREZIONE DOPO 12 ANNI DI SILENZIO. LUC LEMAY E SOCI HANNO DECISO DI STUPIRE TUTTI I LORO FAN E GLI APPASSIONATI DI QUESTE BRUTALI SONORITA'. LA STREPITOSA PERFORMANCE MUSICALE CHE I GORGUTS HANNO SAPUTO OFFRIRE IN QUESTO QUINTO LAVORO SARA' SICURAMENTE RICORDATA A LUNGO NELLA STORIA DEL METAL ESTREMO. E' LO STESSO LUC A RISPONDERE ALLE MIE DOMANDE.

1. Ciao Luc. Come procede la tua vita dopo questa ultima estate? Attualmente vivi in Canada?

- Io sto bene, grazie. Qui dalle mie parti le foglie stanno cambiando i loro colori ed è bellissimo!

2. Il nuovo "Colored Sands" è veramente sorprendente: si percepisce chiaramente un vasto spazio di differenti influenze musicali. Avete una particolare sensibilità artistica. Parlaci del tuo rapporto con la musica.

- Beh, con la musica ho avuto un buon rapporto per molti, molti anni... anche se l'ho messa in pausa per un po' di tempo. Comunque è sempre stata una parte importante della mia vita artistica. In quel periodo, quando la misi da parte, precisamente dal 2002 al 2007, ero più coinvolto in cose diverse: artigianato, sculture, disegni e pittura. Ultimamente sono stato molto impegnato nel suonare dal vivo. Non ho scritto o composto musica per un bel po' di tempo, forse per 2 anni o anche più. Quindi, ho utilizzando il pianoforte e la chitarra per scrivere più musica possibile. E' sempre stato così per me. Compongo per un paio di anni, poi vado in pausa in modo da rendermi conto di ciò che ho fatto, e solo quando sento di avere qualcos'altro da dire inizio a scrivere nuovamente.

3. Il disco è sicuramente più maturo e progressivo, quindi immagino che sia il frutto di anni di esperienza?

- Forse un po' delle due cose. Ho più esperienza come compositore, ma è stato importante lavorare insieme a Colin (basso) e Kevin (chitarra). Loro sono compositori di grande esperienza e inoltre si prestano bene per scrivere musica polifonica. Quindi, penso che questa sia stata una grande influenza sul nuovo sound dei Gorguts. Scrivevo il mio materiale poi successivamente gli passavo i miei riff di chitarra in modo che loro potessero elaborare le proprie idee, ed è così che si è materializzato l'approccio su più livelli.

4. Personalmente, penso che "Colored Sands" sia un distillato di tutto ciò che i Gorguts abbiano già fatto in precedenza, ma come si potrebbe descrivere il nuovo sound confrontandolo con le altre produzioni delle tua band?

- Penso che "Colored Sands" sia il disco più maturo nella discografia del gruppo. Naturalmente quando arrivammo al suono di "Obscura" fu qualcosa di totalmente nuovo per noi, ma vedo quell'album come un'impostazione differente, un nuovo linguaggio musicale. Da quel momento il nostro vocabolario e la nostra libertà espressiva hanno raggiunto livelli sempre più versatili, e questo si può percepire ascoltando l'ultimo disco. "Colored Sands" è differente nelle strutture. Questa volta è diventato tutto più spazioso e progressivo. Ci prendiamo il tempo indispensabile per dire qualcosa di nuovo.

5. Trovo molto particolare il titolo "Colored Sands". Perché questa scelta?

- Proviene dalla bellezza e dal complesso processo del "Tibetan mandala drawing". Hai avuto mai la possibilità di vedere come sono fatte queste "mandalas"? Sono piuttosto particolari! (per l'esattezza... il termine "mandala" significa: «essenza». E' un termine simbolico associato alla cultura "veda". Inoltre la parola è utilizzata anche per indicare un diagramma circolare costituito, di base, dall'associazione di diverse figure geometriche. /NdR).

6. "Colored Sands" contiene musica piuttosto intensa e molto complessa. Pensi che queste emozioni si riflettono in te stesso?

- Beh, come compositore mi piace scrivere musica oscura, epica e ambient, perciò credo che siano queste componenti a renderla intensa e complessa.

7. È l'elemento tecnico ad essere importante per voi oppure è qualcosa che fate emergere mentre scrivete la vostra musica?

- Tutto è stato abbastanza divertente quando ho iniziato a scrivere il materiale per questo disco e mi ricordo di aver detto a me stesso che non avrei voluto comporre un disco tecnico... ma poi, alla fine, è venuto fuori così. La maggior parte dei riff non sono molto tecnici, semplicemente è il modo in cui tutto è stato stratificato a rivelare questa "tecnica".

8. Come fai a creare un lavoro in cui non sei solo il chitarrista e principale compositore, ma anche il cantante. Come riesci a separare questi ruoli?

- Ho sempre scritto prima la musica. Poi, ascolto tutta la trama musicale per capire bene dove andrò a mettere la mia voce, in modo da iniziare a canticchiarla qua e là. Quando ho chiari tutti i determinati punti per le metriche di voce, mi concentro solo sui testi. Non mi è mai piaciuto l'approccio di prendere delle lyrics già scritte cercando di farle stare nella musica. Per "Colored Sands" ho aspettato che tutta la musica fosse finita prima di sedermi a scrivere una sola parola. Non voglio avere la mia mente immersa nelle note/sonorità durante il processo di scrittura dei testi. Mi ci è voluto più di un anno per completare tutti i testi per questo disco. Ho letto un sacco di libri per acculturarmi sul tema del Tibet, poi quando ho capito di che cosa stavo andando a parlare ho potuto concentrare la mia mente sulla scrittura.

9. Quando scrivi i testi?

- Quando la musica è finita!

10. I Gorguts risultano davvero interessanti in quanto sono in grado di scrivere sia una canzone come "Le Toit du Monde", oppure qualcosa di totalmente diverso, per esempio "The Battle of Chamdo". Avete suoni e approcci opposti, ma nonostante questi diversi esperimenti messi in musica si capisce che siete voi a suonare quelle note. Il vostro è uno stile riconoscibile!

- Per "Colored Sands" volevo incorporare della strumentazione per musica da camera. Abbiamo fatto alcuni intros e roba del genere sugli album precedenti, ma questa volta desideravo un intero brano su quello stile, inoltre agisce come un specie di respiro nel mezzo del disco. Anche se è interpretato con quelle corde, racchiude lo spirito oscuro della nostra musica.

11. La copertina è davvero evocativa. Ha un significato particolare per te?

- Mi dispiace, non saprei cosa rispondere.

12. Come siete arrivati al contratto con la Season of Mist?

- E' stato favoloso! Stanno facendo un lavoro straordinario per noi! Sono grandi!

13. Su di te la parola "morte" ha lo stesso impatto come per la maggior parte delle persone?

- Credo che sia un concetto diverso di popolo in popolo, da persona in persona.

14. Cosa devono aspettarsi i fan dei Gorguts per il futuro?

- Suoneremo molti concerti per promuovere il nostro ultimo disco e quindi condivideremo la nostra musica con loro! La gente è stata davvero grande nei confronti della band! Ci hanno sempre supportato anche quando la band è andata in pausa. Non potrò mai ringraziarli abbastanza!

15. Grazie per l'intervista. E' stato un piacere parlare con te. Buona fortuna!

- Grazie mille a te per l'intervista! All the Best / Luc

CONTATTI: 
gorguts.com
facebook.com/GorgutsOfficial

GORGUTS line-up:

Luc Lemay - Chitarra, Voce
Kevin Hufnagel - Chitarra
Colin Marston - Basso
John Longstreth - Batteria

RECENSIONE:
GORGUTS "Colored Sands" CD | LP 2013 - season of mist