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sabato 21 settembre 2013

Intervista: ULCERATE - "I DISTRUTTORI DI TUTTO"





DOPO IL GRANITICO E VIOLENTISSIMO TERZO ALBUM "THE DESTROYERS OF ALL" DEL 2011, I NEOZELANDESI ULCERATE CELEBRANO IL LORO RITORNO DISCOGRAFICO CON IL MONUMENTALE "VERMIS", PUBBLICATO DALL'AMERICANA RELAPSE RECORDS. ALBUM CHE CONTRIBUISCE PESANTEMENTE ALL'EVOLUZIONE DI QUESTA INCREDIBILE FORMAZIONE, DEDITA AD UN DEATH METAL BRUTALE MA NELLO STESSO TEMPO BEN SUONATO E ARRANGIATO. OGGI IL LIVELLO QUALITATIVO DEI NOSTRI E' DIVENTATO ASSOLUTAMENTE IMPRESCINDIBILE. IL BATTERISTA JAMIE SAINT MERAT HA RISPOSTO ALLE MIE DOMANDE.

1. Ciao Jamie. Come te la passi in questo periodo?

- Attualmente sto rispondendo ad una serie di interviste, in più abbiamo pubblicato il nostro nuovo sito su internet da due giorni e stiamo provando per prepararci ai prossimi show a sostegno dell'ultimo album.

2. Perché avete deciso di formare gli Ulcerate?

- Ai tempi non c'era una decisione conscia di formare una band, davvero. E' accaduto mentre il chitarrista Mike ed io facevamo delle jam tra noi nella scuola superiore e alla fine si è materializzato lo sviluppo di idee per eventuali canzoni.

3. Il nuovo album intitolato "Vermis" uscirà a settembre per Relapse Records. Perché la scelta di questa etichetta discografica?

- Perché Relapse? Dopo aver lavorato con delle etichette più piccole per gli ultimi tre album, sentivamo l'esigenza esplorare altre opzioni. Dopo la pubblicazione di "Everything Is Fire", la Relapse si mise in contatto con noi chiedendoci se eravamo interessati ad una collaborazione. Abbiamo ricevuto e valutato le offerte di altre etichette, ma non era nulla che sentivamo giusto per noi, quindi, l'unica domanda formulata dalla nostra mente fu se andare o meno con Relapse, oppure muoverci in maniera indipendente. Anche se l'opzione si rivelava allettante, contemporaneamente non eravamo al 100% sicuriri che sarebbe stato il momento giusto per questa mossa, ma poi abbiamo capito che dovevamo solo concedere un po' di fiducia alla Relapse. E' stato fottutamente bello lavorare con loro. Sia la Willowtip che la Relapse ci hanno trattato bene.

4. Ora parliamo del nuovo album. E' sicuramente più intenso, aggressivo e tecnico di qualsiasi altro lavoro degli Ulcerate. Questa la mia sincera impressione! Sei d'accordo con me? La vostra è stata una grande progressione.

- Sono assolutamente d'accordo riguardo l'intensità e aggressività, sul versante tecnico non ne sono così sicuro, dipende da come ognuno tende a definire tale componente. La tecnica non è una priorità e ad essere onesto non è una cosa che mi interessa nella musica, è solo un altro strumento che hai a disposizione. "Vermis" è certamente un grande passo in avanti, sono davvero felice dell'approccio più duro e sul suono più disperato che abbiamo saputo catturare. Qeste canzoni risultano davvero interessanti da suonare, giorno dopo giorno.

5. Ascoltando il nuovo album "Vermis", gran parte della mia attenzione si è focalizzata sulla produzione. Gli elementi emozionali sul disco sono davvero incredibili.

- Grazie per le tue parole, Christian. Come ho già detto prima, utilizzando la composizione e gli arrangiamenti per creare interesse e tensione, piuttosto che una semplice raccolta di riff estremi. Molta della musica che ascoltiamo al di fuori del metal è un miscuglio di emozione e creazione di atmosfere particolari, così se possiamo utilizzare un approccio simile in un contesto death metal, siamo maggiormente soddisfatti, ed è proprio questo il tipo di lavoro che andiamo a fare. Sicuramente sono molto più eccitato quando le persone prestano attenzione a tutto il quadro, piuttosto che concentrarsi solo sulle prestazioni individuali.

6. Quali sono le difficoltà e le differenze maggiori tra esibirsi dal vivo e suonare per registrare un album, soprattutto in un contesto musicale come il vostro? Quando andate on stage, cercate di rimanere fedeli al sound generato in studio oppure volete cambiare qualcosa nell'approccio?

- Suonare dal vivo è come ottenere una deflagrazione. La registrazione è sia emozionante che stressante, anche perché si creano punti di riferimento importanti per la carriera della band. Se si fa un brutto spettacolo dal vivo può essere sempre cancellato senza problemi, ma disporre di un brutto album potrebbe davvero rovinare le cose. Quando registri la tua performance per un disco non c'è una liberazione catartica, perché stai solo facendo il massimo per mettere giù qualcosa che possa vivere per il resto della tua vita haha. Mentre, tornando alla tua domanda dove sottolinei l'eventuale possibilità di cambiare le cose suonando dal vivo, posso dirti che io quando mi esprimo on stage improvviso molto con il mio drumming, ma tutto è sempre basato sul quadro della canzone. Per il resto ci piace mantenere tutto il più fedele possibile all'originale.

7. Come ci si sente a vedere etichettati gli Ulcerate come una death metal band?

- Questa misura a noi va bene, ma non ho problemi a spiegare chi siamo se ce ne fosse bisogno, anche più in profondità di tutto questo. I tags creati per tanti sottogeneri sono davvero divertenti, anche se so che a un sacco di gente piace fare ciò per maggiore chiarezza! Il death metal ha sempre avuto un suono molto ampio fin dagli anni '80, penso ai Death, Morbid Angel, Entombed, i Bolt Thrower, e nessuna di queste band suonava allo stesso modo. Non mi ritrovo nella mentalità di questi ultimi giorni, in cui si cerca di inventare nuovi generi o etichette come 'post death metal'e 'technical death metal', a qualcuno che non utilizza tali termini può sembrare ridicolo haha.

8. "Of Fracture and Failure" (2007), "Everything Is Fire" (2009) e "The Destroyers of All" (2011) sono stati un vero successo per voi. Pensi che "Vermis" sia superitore ai precedenti tre lavori?

- Finora è stata molto travolgente, questa volta il responso è molto più grande, perciò tutto questo per noi è veramente fantastico. Sono davvero felice che siamo in grado di iniettare nuova linfa alla nostra musica, rendendola disponibile nel modo migliore, con zero compromessi e ancora in risonanza con la gente.

9. Mi piacciono molto i vostri incredibili artwork! Quanto è importante la copertina di un album?

- Di sicuro è importante quanto la musica. Non si può registrare della musica impressionante accompagnandola con un artwork di pessima fattura, potrebbe influenzare negativamente l'ascolto della stessa musica. L'estetica visiva è cruciale e nella mia mente ha bisogno di essere altamente individuale e personale, quindi deve riflettere il sound nella sua totalità.

10. Gli Ulcerate sono diventati un nome riconosciuto nella scena estrema, inoltre avete anche ottenuto un buono status all'interno del circuito death metal. Vista la vostra attuale posizione, avresti dei consigli da dare alle giovani band o ai musicisti che si ritrovano agli inizi del loro percorso artistico?

- La perseveranza e la determinazione sono le armi segrete. Devi amare questa forma musicale, dentro e fuori, perché la conferma immediata non arriverà mai. Ci sono voluti più di dieci anni per iniziare a vedere quale impatto avevamo sulla scena. Basta sapere e capire che addentrarsi in questo stile di musica non fa guadagnare dei soldi, inoltre rimarrà invariabile lo spendere una tonnellata di denaro nel periodo dei tour oltre che finanziare tutto il resto.

11. Quali sono i vostri piani per i prossimi mesi?

- Ci stiamo preparando per l'Australasian Tour 2013 che inizierà il mese prossimo, abbiamo qualcosa sulla carta per dicembre, e poi qualche altro ottimo tour in programma per il prossimo anno.

12. Jamie, grazie per la tua disponibilità. E' stato un vero piacere parlare con te. Buona fortuna! Lunga vita Ulcerate!

- Cheers. Grazie per le parole e per il tuo supporto, questo significa molto per noi! //J

CONTATTI: ulcerate-official.com - facebook.com/Ulcerate

ULCERATE line-up:

Paul Kelland - Voce/Basso
Michael Hoggard - Chitarra
Jamie Saint Merat - Batteria

RECENSIONE:
ULCERATE "Vermis" CD | 2XLP | DIGITAL 2013 - relapse records