Pagine

lunedì 19 agosto 2013

Recensione: FLESHGOD APOCALYPSE "Labyrinth"
CD 2013 - nuclear blast




Destabilizzanti e articolati, i romani FLESHGOD APOCALYPSE sono, l'unico ottimo esempio di Symphonic / Technical Death Metal della nostra nazione. Le loro composizioni sono sorrette da scenari apocalittici incredibili. Oggi, i cinque capitolini fanno ritorno con il nuovissimo "Labyrinth", termine che deriva dal greco labýrinthos (λαβύρινθος), utilizzato nella mitologia per indicare il labirinto di Cnosso. Significherebbe, quindi, "palazzo dell'ascia labrys". Qualcosa di antico, una visione complessa, che potrebbe anche identificare le difficoltà della nostra esistenza, un reticolato in cui le uniche due possibilità sono di giungere alla meta o di ritrovarsi al punto di partenza, cioè all'entrata. L'idea centrale del titolo permette di mettere bene a fuoco i concetti del disco. Penso sia importante avere una realtà estrema come questa sul suolo italico, visto l'attuale periodo di confusione e caos nell'underground. Fanno leva sulla sola 'musica' per rendere veritieri e rilevanti tutti i concetti alla base del progetto. La storia dei Fleshgod Apocalypse ha tracciato solchi profondi, mediante lavori assolutamente credibili come "Oracles" del 2009 e "Agony" uscito nel 2011 (ci tengo a precisare che l'ultimo "Labyrinth" è il secondo pubblicato dalla tedesca Nuclear Blast). Sfruttando di volta in volta diverse metafore evocate dal proprio immaginario, questi ragazzi hanno raggiunto livelli altissimi, materializzati su opere 'teatrali' davvero devastanti ed esemplari. "Labyrinth" si nutre del proprio siero per indagare sulla capacità dell'essere umano di controllare l'esistenza all'interno del labirinto (su citato). I nostrani Fleshgod Apocalypse potrebbero essere visti come un tributo a moltissime formazioni metal (passate / attuali) ma nello stesso tempo questo pensiero diretto viene spazzato via dalla furia inedita delle note stesse. I riff di chitarra e la sezione ritmica claustrofobica giocano nuovamente un ruolo importante all'interno del songwriting della band, collegandosi perfettamente alle allucinate linee / metriche vocali. Perseverare e fare del proprio genere musicale un punto di partenza positivo da cui andare avanti. Lasciarsi travolgere dalla negatività per dare linfa alla creatività. I Fleshgod Apocalypse guardano sempre oltre per espellere i demoni interiori. Così, un'altro passo è stato fatto. IN SAECULA SAECULORUM.

Contatti: fleshgodapocalypse.com

TRACKLISTING: Kingborn, Minotaur (Wrath of Poseidon), Elegy, Towards the Sun, Warpledge, Pathfinder, The Fall of Asterion, Prologue (instrumental), Epilogue, Under Black Sails, Labyrinth.