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giovedì 8 agosto 2013
INFERA BRUO - "INVOCANDO LA DESOLAZIONE"
POCHE RIGHE PER INTRODURVI GLI AMERICANI INFERA BRUO. I QUATTRO MUSICISTI SONO GIUNTI AL SECONDO ALBUM E AD UN MOMENTO DI SVOLTA NEL LORO PERCORSO MUSICALE. "DESOLATE UNKNOWN" PRESENTA SICURAMENTE UNA BAND PIU' CONVINTA E COMPATTA CHE NON HA MANCATO DI ARRICCHIRE IL PROPRIO SOUND CON DELLE INFLUENZE VARIEGATE, APPORTANDO COSI' UNA MAGGIORE COESIONE DI FONDO A LIVELLO GENERALE. HO CHIACCHIERATO CON GALEN: CHITARRISTA/CANTANTE DELLA FORMAZIONE DI BOSTON.
Ciao Galen. Prima di tutto vorrei ringraziarti per questa intervista.
1. Quattro anni di carriera e due album pubblicati per gli Infera Bruo. Come siete riusciti a rimanere attivi attraverso i giorni?
- Beh, tutti noi abbiamo dei lavori normalissimi per tenerci in vita. Cerchiamo di trovare il tempo per la band e quindi provare abbastanza frequentemente per mantenere alto il nostro livello di musicisti. Questo gruppo non è un qualcosa che vogliamo trasformare in una vera e propria carriera artistica. Si tratta solo di sfogo creativo. Vedendola in questo modo non sarà mai troppo frustrante.
2. "Desolate Unknown" è un album incredibile... E' davvero emozionante ad ogni ascolto! I vostri fans cosa ne pensano?
- Grazie Chris, sono contento che l'album ti piaccia. Finora le persone sembrano prese bene dal nuovo lavoro. Siamo molto orgogliosi di questo disco e, in definitiva, è la cosa più importante per noi quattro. Non è adatto a tutti i tipi di persone. Ci piace essere una band di nicchia e continueremo ad esserlo.
3. Questo nuovo lavoro è stata una naturale evoluzione, oppure c'è qualcosa di più profondo nell'attuale processo compositivo?
- Penso che l'album è una progressione naturale del precedente. Cerchiamo di fare qualcosa di diverso ma non del tutto consciamente. Volevamo solo scrivere canzoni che ci piacesse ascoltare e suonare.
4. In qualche modo potresti descrivere il nuovo full-length?
- Io non sono bravo a descrivere la musica, ma se siamo apprezzati dagli ascoltatori, vuol dire che tutto il nostro flusso scorre bene e quindi fa diventare interessante l'intera esperienza sonora.
5. Perché il titolo "Desolate Unknown"? Qual è il significato che gli avete attribuito?
- In realtà il titolo proviene dal testo della song "A Path Unwritten" pubblicata sul nostro primo album omonimo. La linea è "Stray from the warming glow, and find solace in the desolate unknown...". Ha a che fare con la vera volontà di esistere in qualsiasi spazio che si occupa, anche se desolante.
6. Come avete fatto a concepire le idee per la copertina dell'album?
- La copertina è stata realizzata da Andrzej Masianis. Gli abbiamo dato alcuni testi chiave, poi con lui si è parlato su alcune sue opere che ci piacevano. Da lì ha iniziato a concepire tutto...
7. Quali pensi siano le principali differenze tra l'ultimo album e la prima omonima release?
- Sicuramente "Desolate Unknown" ha un po' più di variazioni. Ci sono maggiori dinamiche nel complesso. Canzoni come "Ritual Within" respirano delle novità e molti cambiamenti. Credo che ci stiamo avvicinando al nostro personale stile/suono.
8. Quali sono stati gli alti e bassi durante la vostra permanenza negli Infera Bruo?
- Per me i punti più alti sono stati quelli legati alla scrittura della musica e alla fusione delle nostre differenti visioni per creare il sound degli Infera Bruo. Anche il recente tour con gli Autolatry è stata una bella esperienza. Quei ragazzi sono impressionanti. Stare continuamente in tour è qualcosa che voglio fare più di ogni altra cosa. Il fattore negativo, è la frustrazione di cercare di creare un lavoro di gruppo in questo ambiente musicale attuale. Può essere veramente una sfida.
9. Pensi che i temi legati alla morte, alla guerra, all'odio e alla violenza potranno mai cambiare nel tempo all'interno del genere death o black metal?
- Questi argomenti sono piuttosto universali e, a meno che non ci sarà uno stravolgimento totale, penso che la gente continuerà a scrivere su di essi. Quindi no, non vedo alcuna ragione per cui dovrebbe cambiare questa linea di scrittura.
10. Quali sono i tuoi gruppi preferiti nella scena estrema?
- Per quanto riguarda il metal estremo io sono un fan della maggior parte delle vere band black metal della seconda ondata. Gruppi come Thorns, Mayhem, Dodheimsgard, Enslaved per citarne alcuni. Ascolto tanta roba diversa però, è davvero difficile scegliere dei preferiti. Anch'io faccio girare musica non-extreme, soprattutto per mantenere vivo l'interesse in ciò che faccio.
11. Cosa ti piace fare quando non sei impegnato con la musica?
- Passo il tempo da solo. Vado nella natura o bevo del tea in compagnia del mio gatto.
12. Vorresti aggiungere altro? Grazie per l'intervista!
- Grazie per il tuo supporto! Lo apprezziamo.