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martedì 9 luglio 2013
INFERA BRUO "Desolate Unknown"
2013 - autoprodotto
Gli INFERA BRUO si separano dal comune concetto di musica estrema, ma non dimenticano la maestosità e l'ingegnosità dei loro mentori. Spesse volte le tradizioni e i valori del passato preparano il terreno per costruire un futuro radioso, concetto questo, da abbinare a basi musicali robuste, affinché possa risultare veritiero. Questo nuovo album ha la funzione di espellere tutta l'energia in eccesso della band, risultando dispotico e violento, solerte e variegato, una vera sorpresa positiva. Niente rimane tale in eterno, tutto è destinato a cambiare e gli Infera Bruo sono ben coscienti di ciò, quindi, non trovo niente di strano nel fatto che anche i gusti musicali diversi di certi esseri possano influenzarsi a vicenda. L'azione degli Infera Bruo non si pone alcun limite e la competenza di ogni membro si esprime sotto forme variegate: fondamentalmente, rimangono ancorati a certi antenati del Nord Europa (Scandinavia), proiettandosi in contemporanea verso nuovi orizzonti creativi. "Desolate Unknown" è duro, complesso, imponente, ha un sound estroso, e grazie alla buona produzione mantiene intatta la sua particolare identità/corporatura. Voci aggressive si alternano a timbriche ricercate e solenni, mentre l'impeto furente dei tanti riff si orchestra a meraviglia su ritmiche serratissime, disposte perfettamente. Gli opposti si attraggono in tale universo e si susseguono sul filo conduttore disposto dai musicisti chiamati in causa. Evolversi rimanendo sé stessi non è impresa facile! Resto convinto che il materiale composto per "Desolate Unknown" sia davvero buono, eclettico, emozionante , ben eseguito, insomma all'altezza della situazione. L'album si illumina di luce propria, dimostrandosi competitivo per la maniera in cui riesce a sprigionare estro, tecnica, arrangiamenti raffinati. Mette in evidenza le due facciate contrapposte dell'animo degli elementi coinvolti. Spesso per ottenere risultati decisivi basta essere muniti di versatilità stilistica e iniettare un certo ricambio nel feeling di ognuno dei pezzi. "Desolate Unknown": un grande episodio heavy, pesantissimo, visionario, avvolgente, che ha dalla sua l'incedere ossessivo e delirante. Chiunque di voi voglia confrontarsi con idee particolari, si faccia avanti. Notevole black/death metal da Boston (United States).
TRACKLISTING: Visions of the Inner Eye, Oblivion, Segue I, Ritual Within, Dust of Stars, Segue II, Invoking Collapse.