Pagine

lunedì 8 aprile 2013

DEPECHE MODE "Delta Machine"
2013 - sony music | columbia


Giunge il tanto atteso nuovo album dei DEPECHE MODE. "Delta Machine" altro non è che l'ennesima "guerra dei sensi", un trip attraverso il quale Dave Gahan, Martin Gore, Andy Fletcher esorcizzano i demoni interiori. Ancora una volta il linguaggio visivo della band inglese trae ispirazione dai propri simboli, dall'universo onirico degli opposti, quelle contrastanti diversità che si attraggono inevitabilmente. Dopo più di trent'anni di attività la sinfonia decadente dei nostri si fa più introspettiva, cupa, intimista, visionaria, pachidermica, riflesso che si riaccende sotto luci fioche e dolenti. La vita dei nostri, la sua espressione vissuta, si sintetizza in un'ennesima lotta subconscia.
La corrente del loro vissuto porta con sé molti corpi in balia di un'instabile destino. Già la traccia di apertura "Welcome to My World" sembra risuonare pesantemente come una dichiarazione di intenti, come una centrifuga pronta a risucchiarci nella gabbia dell'introspezione. I Depeche Mode osano dunque rappresentare la musica come forza liberatrice in contrapposizione alla natura con il suo opprimente determinismo, una volontà ben precisa che seduce con la provocazione del peccato. Queste nuove song attraggono in un parallelo evocativo e allusivo che si ricollega al simbolismo ambiguo di una certa essenza contorta. Le note elettroniche si abbandonano agli elementi liquidi del delta. Così il trio crea la propria colonna sonora, lacerata da attacchi post-moderni, mettendo in discussione i principi di una società in declino. Nello scorrere dei minuti questa battaglia diventa sempre più sanguinosa, ma allo stesso tempo elegante, passionale, e condotta consapevolmente. Il "pathos" dei Depeche Mode si esprime tutto nella loro monumentale presenza. Da tempo questi musicisti si pongono domande sul senso della vita, e in "Delta Machine" le risposte sembrano celate appositamente, lasciano l'amaro in bocca, con quell'ambiguità permanente, priva di una razionale trasparenza. Il Genio che nutre questi artisti non accenna a cedimenti, non invecchia, non muore mai. Sul disco il fascino retrò è pulsante, come lo era nel precedente "Sounds of the Universe", un ritorno al grembo materno, a quel cosmo in cui la loro essenza è la vera vincitrice. I Depeche Mode segnano qui un'ulteriore evoluzione e la sua dominante potenza si offre all'umanità e all'infinito. "Delta Machine" appare alla vista solo dopo che l'ascoltatore vi ha dedicato un ascolto più attento, riflessivo. Una lotta dell'anima necessaria per raggiungere l'orgasmo esistenziale. L'Arte si esprime in tutta la sua libertà attraverso questi instancabili ILLUMINATI! Unici. Intramontabili. Imprescindibili.

TRACKLIST: Welcome to My World, Angel, Heaven, Secret to the End, My Little Universe, Slow, Broken, The Child Inside, Soft Touch/Raw Nerve, Should Be Higher, Alone, Soothe My Soul, Goodbye.
BONUS: Long Time Lie, Happens All the Time, Always, All That's Mine.