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mercoledì 3 aprile 2013
BLOCKHEADS - "VISIONI DI UN MONDO MORTO"
ANCHE IL GRINDCORE POSSIEDE I SUOI ADEPTI. GRUPPI COERENTI CON LA PROPRIA ATTITUDINE, FEDELI AD UNA VOLONTA' BEN PRECISA, MUSICISTI CHE RAFFORZANO INCREDIBILMENTE L'OSSATURA DELL'UNDERGROUND PIU' ESTREMO, VELOCE E SENZA COMPROMESSI. A QUESTA SCHIERA APPARTENGONO ANCHE I FRANCESI BLOCKHEADS, STORICA BAND EUROPEA RITORNATA ALLA RIBALTA CON IL NUOVO "THIS WORLD IS DEAD" PUBBLICATO DALLA AMERICANA RELAPSE RECORDS. UN ALBUM MICIDIALE CHE SPRIGIONA UNA VIOLENZA DISTRUTTIVA. MI SONO MESSO IN CONTATTO PRIMA CON IL BASSISTA ERIK CHE A SUA VOLTA HA PASSATO LE MIE DOMANDE AL CHITARRISTA FRED. LASCIO LA PAROLA A QUEST'ULTIMO...
1. Ciao Fred. Prima di tutto, come stai? ...E congratulazioni per il vostro nuovo album "This World Is Dead"!
- Ciao Christian. Grazie. Beh, stiamo bene! Grandi concerti sono previsti per i prossimi mesi, abbiamo alcuni nuovi brani, continuiamo a suonare Grindcore, tutti insieme, e quindi tutto va bene.
2. Come è nata l'idea di formare i Blockheads nel 1992? Come siete riusciti a rimanere in vita nel corso di tutti questi anni?
- La storia dei Blockheads è piuttosto semplice. Ecco la ricetta: Eravamo dei ragazzi nel 1990 (skaters e ascoltatori di grindcore), sentivamo Napalm Death, Repulsion, Bolt Thrower, Godflesh, Terrorizer, ecc .. Volevamo solo suonare la stessa musica ecco come mai formammo la band. Giorno dopo giorno, questo genere musicale ci ha intrappolati, fino ad arrivare ad oggi, 20 anni dopo, con tonnellate di ricordi. Per quanto riguarda la lunga vita della band, non è sempre stato facile, abbiamo dovuto affrontare anche alcuni cambi di formazione, ma restando motivati siamo rimasti attivi in questa avventura, mantenendo la band in vita. Per farla semplice, senza questa passione, non avremmo continuato a lungo.
3. Qual è il significato del nome della vostra band?
- Stupidi ragazzi dalla mentalità ristretta, che può essere vero a volte... Il nome proviene dalla marca di skateboard denominata Blockhead, basta aggiungere una "s" alla fine e così si ottiene il nostro nome.
4. Credo sia naturale farsi delle domande sull'impressionante album "This World Is Dead", un attacco selvaggio di grindcore.
- Grazie, abbiamo letto un sacco di recensioni positive e, naturalmente, siamo molto contenti di questo, soprattutto perché ci abbiamo investito un sacco di temo/lavoro per comporlo e registrarlo. Lo abbiamo realizzato nel modo che volevamo, ci piace molto ed è un vero piacere sapere che ai Grindfreaks piaccia troppo.
5. Mi puoi dire qualcosa di più su "This World Is Dead"? Qual è la vostra sensazione su di esso?
- Come ho detto, siamo felici, anche se alcune piccole cose si sarebbero potute fare in un modo migliore. Non viviamo di musica per cui non possiamo permetterci un mese di studio. Ma a livello generale, siamo abbastanza orgogliosi di esso. Una cosa che ci piace molto è il suono, perché evidenzia la sensazione su come dovrebbe suonare il grindcore, ovviamente dal nostro punto di vista.
6. Puoi descrivere il concetto generale che sta alla base dei testi dell'album?
- Nel complesso, cerchiamo di avere un punto di vista chiaro e onesto su questo mondo, senza cinismo. E se si prende tutta la merda che sta intorno a noi al giorno d'oggi, la situazione è molto semplice: questo mondo industriale, pieno di potere religioso e basato sullo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo, alla ricerca permanente di profitti immediati, sta affondando, lentamente morendo e le cose andranno avanti in questo modo... Quindi non siamo ottimisti sul futuro. Questo è quello di cui parliamo nei nostri testi, prendendo tutta questa merda sviluppiamo il nostro punto di vista o il nostro sentimento su di esso.
7. Il titolo "This World Is Dead" è assolutamente diretto! Mi puoi dire qualcosa sull'artwork. La foto "reale" messa in copertina è da brividi!
- Questo titolo riassume tutti i testi, è stato naturale utilizzarlo, come una buona sintesi dei nostri sentimenti. L'immagine che abbiamo scelto per l'artwork è una foto di Eduardo Verdugo, dopo un terribile terremoto in Cile, si vede una famiglia che va alla scoperta di tutto ciò che resta di un cimitero... La prima volta che l'abbiamo vista, abbiamo pensato che fosse una visione perfetta per un album intitolato "This World Is Dead".
8. Quanto è importante per voi essere/considerarvi grindcore?
- Beh, noi non suoniamo musica per codificarla in qualche modo, questo è solo il genere che vogliamo fare quando siamo insieme nella nostra sala prove, per registrarlo o per suonarlo dal vivo. Se qualcuno pensa che siamo più "death/grind" di "grind/crust", più "moderni" o "old school" grindcore, davvero non mi interessa. Blockheads erano e saranno una band grindcore, con la propria visione nel modo di suonarlo. Ognuno di noi, naturalmente, ascolta altri stili di musica. Per esempio, io sono molto interessato all'industrial o al crust, altri sono più legati allo sludge, hardcore, death metal o generi stop-and-go, dipende. L'unica cosa è certa, con i Blockheads, vogliamo suonare grindcore. Ma ci sentiamo liberi di inserire "altri generi" o parti che pensiamo siano efficaci.
9. Quando nelle vostre canzoni raccontate della società contemporanea, qual è il messaggio che volete inviare ai vostri fan?
- Non ci sono messaggi chiari, non vediamo le cose in questo modo, dato che non siamo degli attivisti politici. Non andiamo sul palco per dire a qualcuno come deve pensare. Tuttavia, i punti comuni a tutti i nostri testi dell'album potrebbero essere: "pensare sempre con la propria testa, guardare con attenzione a ciò che ci accade intorno, oppure cosa si potrebbe fare per rendere le cose migliori". In effetti, umilmente, ci auguriamo che i nostri testi possano trasmettere un possibile nuovo punto di vista, in modo che le persone possono essere illuminate su un particolare argomento da noi trattato, ed è per questo che riteniamo fondamentale stampare le lyrics sui booklet di tutte le nostre release.
10. Penso che un sacco di gente identifica il grindcore come una sorta di versione punk del metal. Sei d'accordo?
- Sì, entrambi i generi sono collegati attraverso il grindcore. Da un certo punto di vista musicale, è vero. Riguardo le idee generali e i soggetti trattati, penso provengano dal punk.
11. Perché su Relapse Records? Come vedi l'industria della musica in questo periodo?
- Essere su Relapse è una buona occasione per avere più visibilità nella scena attuale, visto che gode di una distribuzione enorme in tutto il mondo. Abbiamo fatto uno split con i Mumakil che la Relapse ha rilasciato quando abbiamo registrato l'album, abbiamo chiesto loro se potevano essere interessati... Dopo 20 anni, è una buona cosa per noi. Ci dà buone opportunità di essere conosciuti nei paesi in cui nessuno ha mai sentito parlare di noi e speriamo che ci permettano di suonare dove non siamo ancora stati. A proposito di industria musicale, beh, come band grindcore, non possiamo dire nulla. E' vero che la diminuzione delle vendite dei dischi incide sell'industria musicale ed è anche vero che le band devono fare più tour, come in passato, per vendere i propri album. Ma l'impatto professionale dei gruppi può far vendere tonnellate di dischi...
13. Quali sono i vostri rapporti con la scena grindcore? Segui l'evoluzione della scena grind al giorno d'oggi?
- Essere da 20 anni nel panorama grindcore europeo ci ha permesso di avere tanti amici in tutto il mondo. Amici in altre band, (tra cui Mumakil, Yacopsae, Keitzer, Ingrowing , Gadget, ecc ..), amici che promuovono concerti, gente che ha attraversato questa strada, ecc ... Siamo molto contenti ogni volta che andiamo a suonare con gruppi che ci piacciono o quando rivediamo alcuni vecchi amici, ovviamente facendone di nuovi...
14. Per quanto tempo ancora continueranno a suonare i Blockheads?
- Beh, noi continueremo fino a quando non si potrà più suonare questo genere, quando saremo troppo vecchi per questa esplosione, allora ci fermeremo, ma sono sicuro che se accadrà ci dedicheremo ad un altro genere... Staremo a vedere. Non pensiamo troppo a questo proposito, prendiamo le cose come vengono, pensando più al futuro immediato, cioè a suonare, scrivere nuovo materiale e quando avremo abbastanza roba, registrare un nuovo album.
16. Siete mai stati stanchi della vita on the road?
- Sì, a volte è piuttosto noiosa. Ingorghi, ore in un furgone, controlli alle frontiere, ecc ... ma quando si arrivava in un club, tutti questi sentimenti fiacchi svanivano, perché la cosa che desideravamo, quella vera, accadeva ogni volta. Blockheads è solo un gruppo composto da persone appassionate. kill this passion, the band won’t survive!
Grazie per l'intervista!