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mercoledì 6 febbraio 2013

AMAZE KNIGHT - "LA CHIAVE CHE APRE LA MEMORIA"


I TORINESI AMAZE KNIGHT SONO AUTORI DI SONORITA' PROGRESSIVE ELABORATE E TECNICAMENTE VALIDE, IL LORO DEBUTO "THE KEY" METTE IN EVIDENZA LA VERA VERVE CREATIVA, QUELLA DI MUSICISTI SINCERI CHE SI ESPRIMONO COL CUORE E LA PASSIONE PER LA MUSICA. LE CANZONI DI QUESTO DISCO OLTRE AD AVERE UN IMPATTO BEN COLLAUDATO SI SVELANO NELLA LORO INCREDIBILE, PROFONDA, EMOZIONALITA'. CONOSCIAMOLI MEGLIO NELLE PAROLE CHRISTIAN CHITARRISTA DEL GRUPPO.

1. "The Key" è un debutto che ho apprezzato molto e che mi ha permesso di conoscervi, perciò spero che con questa intervista si possa allargare la messa a fuoco sulla vostra band. Prima di parlare degli Amaze Knight e nello specifico di questo debutto, vorrei mi esprimessi un tuo giudizio su questo lavoro. In breve...

- Giudicare un lavoro fatto da noi è molto più difficile di quello che si possa pensare! Non è come esprimere un parere sull'album del tuo gruppo preferito!! Quello che posso dirti è che "The Key" rappresenta una parte molto intima di questo gruppo. Racconta di una serie di situazioni e ci siamo soffermati sul descrivere ciò che si prova in determinati momenti della vita. Le canzoni sono collegate l'una con l'altra e questa strada ci ha entusiasmato molto perché abbiamo potuto riflettere su come raccontare queste cose attraverso le musiche e i testi! E' stato un bel lavoro di squadra, abbiamo messo tutta la passione possibile per trasmetterla a chi ci ascolta. "The Key" rappresenta l'inizio della band, in esso si possono ascoltare varie influenze e questo sound sono certo si evolverà sempre di più, non vogliamo assolutamente fermarci qua, c'è tanto da scoprire, da imparare, da comunicare!

2. Puoi accennarmi una breve biografia degli Amaze Knight?

- La Band inizia a formarsi nel novembre del 2010, grazie a degli annunci musicali. A Torino conosco Michele, spiegando quali erano le intenzioni, specificando che sarebbe stato bello formare una band solida dove si poteva provare a fare qualcosa di speciale con la Musica, quindi, cimentarsi seriamente. La nostra affinità è stata perfetta e abbiamo iniziato a tirare giù le prime composizioni. Dopo un mese circa abbiamo conosciuto Fabrizio, grazie ad un addetto della sala prove che ci aveva consigliato il suo nome (mettendoci in contatto). Anche in questo caso il feeling è stato speciale, le intenzioni erano le stesse e le composizioni a lui sono piaciute molto, così ha messo tutto l'impegno possibile per scrivere dei testi che si sposassero perfettamente con la Musica, con ciò che si voleva raccontare. Il suo entusiasmo e la sua voce hanno fatto si che si creasse un'atmosfera speciale... Era proprio ciò che cercavamo! Infine Matteo, lui è arrivato qualche mese dopo (grazie sempre a degli annunci musicali su internet), ha completato il sound, partecipando attivamente, abbracciando egregiamente il nostro progetto. Il suo feeling e il suo background musicale ha completato la band in maniera perfetta. E' stato davvero bello, siamo stati molto fortunati ad incontrarci, visto che si sa, è molto difficile trovare dei componenti con cui instaurare armonia e soprattutto voglia di "rischiare", di mettere in gioco tutto quello che si ha dentro, quello che siamo in Musica!

3. "The Key" ha il merito di essere riuscito a far trasparire le vostre ottime qualità messe insieme sul disco. Quanto è stato difficile, piacevole, stimolante comporlo e registrarlo?

- Prima di tutto grazie mille delle tue parole! Siamo davvero felici che il disco ti sia piaciuto, abbiamo entusiasmato anche altre persone! Sicuramente non è stato facile comporlo, perché siamo pieni di idee e cercare d'incastrarle, renderle canzoni è stato molto complesso... Ma nonostante ciò, è stato anche molto "fluido" e istintivo. Non abbiamo voluto crearci dei "paletti" ed è stato proprio questo che ha reso il lavoro più agevole e anche divertente! Il momento della registrazione è stata una grande scuola per tutti noi! La sfida più grande quando si registra, sta nel suonare al meglio delle tue capacità senza però diventare freddo. Devi cercare d'immergere la gente nella tua musica, trasportarla con te, emozionarla, tutto questo in un cd! Abbiamo fatto tutto il possibile, non è stato facile ovviamente, ma il divertimento, l'entusiasmo e l'insegnamento di tutto questo ha reso l'esperienza indimenticabile, gratificante! E' solo l'inizio di una grande avventura!

4. Nel vostro sound si possono ascoltare numerosissime influenze che ruotano intorno al rock progressivo (e non solo). Quando ho recensito il vostro disco ho citato nomi come: Vander Graaf Generator, Pink Floyd, Genesis, Camel, King Crimson, Yes, Transatlantic, Supertramp... Pensi che la mia considerazione sia corretta? Se si, quanto sono state importanti queste band nel vostro background musicale?

- La tua definizione è stata più che corretta! Tutte queste band che hai menzionato hanno influenzato di gran lunga il nostro sound, alla fine stiamo parlando di grandi maestri della musica che hanno lasciato un segno, grazie alla loro sensibilità musicale, creatività, tecnica... Sono come dei grandi maestri per noi, ed è anche quello che vogliamo provare a fare noi. Continuare a migliorarci ascoltando musica e creare composizioni. C'è tantissimo da imparare inoltre le contaminazioni musicali che abbiamo sono infinite, passiamo tranquillamente da generi metal/rock di tutti i tipi, fino a composizioni jazz/fusion, soul, musica classica, colonne sonore... Insomma... Siamo insaziabili!

5. Chi ha scelto il titolo per il disco? E' una "chiave" di lettura per i contenuti dei testi? Sono certo ci sia qualcosa di profondo dietro questa scelta...

- E' un titolo che abbiamo deciso insieme! "The Key" si sposa perfettamente con questo nostro primo album. Ovviamente il significato, come hai anticipato te, nasconde un qualcosa di molto profondo e la tua definizione è corretta! Non vogliamo mai scendere troppo nei dettagli ma posso dirti questo: Ascoltando le musiche e i testi, vorremo che la gente pensasse a dei momenti della loro vita nei quali hanno vissuto un'esperienza davvero opprimente, senza via d'uscita. Con questo disco abbiamo voluto descrivere queste sensazioni, per certi versi in maniera anche molto dura, lasciando però trasparire (verso la fine) un messaggio di speranza e di liberazione. "The Key" vuole essere la chiave giusta per spalancare una porta che molte volte ognuno di noi teme di aprire per paura di vedere quello che c'è fuori...

6. Quando vi siete ritrovati all'interno dello studio di registrazione c'è stata una sorta di pressione? Come vi siete rapportati tra voi? Immagino non sia semplice mettere insieme così tante stratificazioni sonore...

- Sicuramente non è stata un'esperienza semplice, ma parlare di pressione sinceramente non me la sentirei proprio, anche perché siamo stati seguiti da Roberto Maccagno che, oltre ad essere un sound engineer strabiliante, si è dimostrata una persona di un'umanità e cuore incredibili. Ci ha seguiti sul lato tecnico del suono, ha saputo darci ottimi consigli su come sviluppare al meglio il nostro sound, ha avuto orecchio, attenzione per far spiccare certi dettagli... E' un vero professionista! Ha avuto tanta pazienza con noi.... Abbiamo anche dei ricordi divertentissimi, potrei dire che ci ha trattato come suoi nipoti ... Tanto lavoro, tanta fatica, difficoltà, ma anche tantissime risate. Non vediamo l'ora di rifare un'esperienza simile aggiungendo ovviamente l'esperienza fatta con questo primo album.

7. Prima di arrivare a formare questo gruppo avete avuto esperienze musicali con altre differenti band?

- Si ognuno di noi ha avuto esperienze passate con altre band anche di tutt'altro genere. Queste sono state fondamentali per farci maturare. Tra di noi c'è chi ha più esperienza live, chi in studio di registrazione, insomma anche questa diversità di esperienze ha fatto si che questo album nascesse con tale sound. Molte volte si riescono ad avere risultati migliori con background completamente diversi, proprio perché ognuno porta il suo stile e si scopre che unendo le cose insieme può nascere un qualcosa di unico!

8. Sono rimasto molto colpito da tutti i vostri brani per la grande versatilità e potenze espressiva, ma in particolare c'è ne uno dall'immensa maestosità che ha titolo "Hartless". Potresti parlarmi un po' di questa song, di come è nata, anche perché ha un approccio più dilatato rispetto a tutte le altre... E' quella più vicina alle dinamiche care ai Maestri "Pink Floyd"...

- ...! Allora "Heartless" in realtà è nata 8 anni fa, avevo circa 15 anni (ora ne ho 23) in piena età adolescenziale si può dire! Iniziai a suonarla in un periodo particolare della mia vita, dove ero pieno di cose da dire, da comunicare, e a parole tutte queste cose non ero proprio capace di esprimerle (probabilmente non ne sono capace tutt'ora). E' una canzone che vuole descrivere un particolare momento della mia vita che tutt'ora mi porto dietro, ma come nelle altre canzoni, non siamo voluti andare nel dettaglio nei testi proprio perché non vogliamo togliere l'immaginazione all'ascoltatore. Una canzone che è stata modificata leggermente negli anni, rivista, fino a raggiungere la sua fase finale che è quella che potete sentire nel cd. Sicuramente è la mia piccola colonna sonora di una parte di vita che ho vissuto e sono molto felice che ti abbia colpito così tanto. Ovviamente è stato fondamentale il supporto di tutta la band per realizzare questa canzone, perché in realtà è stato molto più difficile di quel che si possa pensare... Comunque, emozionante per tutti ascoltarla nella sua versione definitiva!

9. Perché la traccia "Liberation" è divisa in due capitoli, in due song?

- Abbiamo deciso di dividerla in due parti perché ascoltandola ci eravamo resi conto che c'era un cambio di atmosfera totale in un punto della canzone (dove inizia la parte di pianoforte), e anche il testo faceva intravedere un cambiamento. E' stata una scelta particolare ma che secondo noi si sposava perfettamente con l'atmosfera e il racconto di "Liberation"!

10. "The Key" è uscito già da un po' di tempo, immagino stiate cercando ancora delle date dal vivo... Qual è la difficoltà che riscontrate avvalendovi di un'autoproduzione. Immagino non sia facile promuoversi da se...

- Si in effetti c'è stata parecchia difficoltà all'inizio per trovare delle date dove poter suonare, dopotutto come hai anticipato te, è un album autoprodotto, senza nessuna etichetta alle spalle(anche indipendente), quindi, la credibilità tende ad essere un po' più bassa proprio perché non c'è un "nome sotto" che possa "raccomandare il gruppo" per poter suonare in determinati posti. Ciò non ci ha scalfito minimamente e la promozione "fai da te" sta funzionando poco per volta, la gente inizia ad incuriosirsi, alcune persone si stanno interessando a noi, e questo fa capire che col duro lavoro i risultati iniziano a vedersi, tutto questo ci ha dato la forza per continuare su questa strada. Ovviamente non escludiamo assolutamente proposte di varie agenzie, etichette ecc... però stiamo ben attenti a guardarci intorno. Crediamo che ci sia gente davvero onesta che voglia aiutare i gruppi ad emergere e a farsi sentire il più possibile, però d'altro canto, il rischio d'incontrare persone che vogliono solo "prendere soldi" ai gruppi emergenti (promettendo cose e poi non mantenendole) è davvero alto e ovviamente non vogliamo mai trovarci impreparati su questo. Si, stiamo molto attenti!

11. Venite da Torino... Credi che la vostra città sia aperta alle sonorità degli Amaze Knight? Te lo chiedo perché diverse persone che conosco e che vivono lì mi dicono che è un posto molto vivo sul lato culturale/artistico. E' questa la realtà?

- Si secondo noi Torino può accogliere positivamente le nostre sonorità, però dobbiamo anche dire che abbiamo notato una sorta di "chiusura mentale", una competizione non proprio sana tra i gruppi emergenti (non tutti ovviamente). Ciò è molto triste, perché se anche le band emergenti non si supportano ma pensano a farsi la guerra a vicenda, la situazione musicale non riuscirà mai ad essere come vorremmo noi e tanti altri ragazzi che stanno provando a farsi sentire. L'unione fa la forza, questo è il nostro pensiero, non importa se un gruppo fa un genere totalmente differente dal nostro, se vediamo che quel gruppo ci sta mettendo tanta passione, cuore, impegno e soprattutto umiltà, noi lo supportiamo con quel poco che per ora possiamo fare. Invece, sembra quasi che se non si rientra nei "canoni" di altri gruppi, allora si è totalmente esclusi. E' una linea di pensiero profondamente errata, controproducente, e molte persone non capiscono che se non escono da certi dogmi musicali, la situazione musicale odierna non potrà mai migliorare. Detto ciò però, vogliamo anche ringraziare tante altre band che hanno ascoltato, supportato e apprezzato il nostro lavoro, senza alcun pregiudizio sul genere ecc. Siamo convinti che se fossimo in tantissimi potremmo davvero fare la differenza e far ascoltare a tutti la nostra Musica! Supportiamoci!

12. Progetti per il futuro? Vi auguro delle benne soddisfazioni...

- Sicuramente il nostro obiettivo attuale è far sentire a più gente possibile il nostro album, ovunque... In Italia, all'estero, siamo disposti a raggiungere qualsiasi parte del mondo pur di farci sentire. Vogliamo davvero provarci in qualsiasi modo, cerchiamo sempre di superare le difficoltà, suonare è la nostra vita e vogliamo davvero arrivare a più gente possibile. Dopodiché continueremo sempre a scoprire cose nuove, sonorità, gruppi, vivere la musica in tutte le sue forme e stiamo già mettendo in cantiere alcune idee per un domani, per il secondo album, ma per ora non ti anticipo nulla! Speriamo di raggiungere delle belle soddisfazioni come ci hai augurato. Ti ringrazio tantissimo per lo spazio che ci hai concesso e per la tua splendida recensione al nostro album! A presto!