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martedì 15 gennaio 2013
ECHOES OF YUL "Cold Ground"
2012 - avantgarde music
Ero quasi certo che l'ascolto di questo secondo disco mi avrebbe regalato un'esperienza particolare, ma non immaginavo fino a questo livello. "Cold Ground" è una vera tortura psicologica, un disco misterioso, dal dolore profuso, continuamente stuzzicato da aghi appuntiti che entrano ed escono dalla pelle infreddolita. Mi ero illuso che nello scorrere del disco mi sarei lasciato andare ad un spostamento liberatorio, invece no, mi sono sbagliato di grosso! Questi brani ti costruiscono una gabbia d'acciaio dalla quale non puoi scappare! I polacchi ECHOES OF YUL utilizzano il loro egoismo musicale per sfogare una malattia mentale innata, e sentirli suonare in questo modo porta allo stordimento dei sensi. Ci sono momenti in cui non ci si sente preparati a subire una sofferenza tale e questo fa sbandare il corpo, la mente. La volontà dei musicisti è probabilmente quella di annullare l'ascoltatore, per imporre la propria identità contorta... Non c'è speranza, non c'è salvezza, ma solo il male di vivere riportato in musica. La stanza è ormai isolata dal tempo, il ghiaccio sui vetri non permette di intravedere via di fuga... Tutto è surreale... Gli Echoes of Yul ci colpiscono come dei vigliacchi per tenerci lontani dalla realtà... Ogni gesto si ossida, ogni pensiero si annulla, mentre avviene un inconsapevole lavaggio globale della mente. Ci sono tanti punti di rottura interessanti soggetti a sperimentazione, con progressive e inaspettate conseguenze... Electro, Drone, Doom, Psichedelia, Doom, Sludge, c'è tutto questo in "Cold Ground", gestito da menti geniali e perverse. Innovativi. Album da avere!
TRACKLIST: Circles, Foundations, Libra, Numbers, The Tenant, Cold Ground, Save Yourself, Libra (reprise), d, -, Murder the Future, Last.