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venerdì 28 dicembre 2012

THE AUSTRASIAN GOAT "Paved Intentions"
2012 - vendetta records


Comporre e trasferire sentimenti profondi in musica non è da tutti, come non è impresa facile rendere speciale il proprio sound. Ci sono band, musicisti che riescono a rendere tangibile tutto ciò, con una spaventosa naturalezza e ispirazione. THE AUSTRASIAN GOAT sono una creatura camaleontica tenuta in vita dall'eclettico polistrumentista francese Julien Louvet, una stella che brilla di luce propria, una delle realtà che meglio incarna il proprio universo spirituale e sonoro, un sentire che muta in continuazione (di album in album), che allarga la vasta gamma di colori poggiati sulla tavolozza metafisica dell'anima. "Paved Intentions" ondeggia in modo completamente differente rispetto al passato, infatti il grado di flessibilità è indefinibile, modellato sul movimento di corde acustiche che strappano sentimenti grigi e avvolgenti. Nello scorrere delle canzoni si ha la percezione che tutto abbia il passo lento, come in uno slow-motion delirante, una sinfonia struggente per osservare attentamente ogni scena che scorre dinanzi ai nostri occhi. Julien con la sua voce/musica profonda prende le sembianze di un ragno, tramite questo processo tesse la sua vita e in essa si muove solitario come colui che vive nel proprio incubo. E' questa la realtà di un album geniale, architettato da un essere che immobilizza le sue prede, le addormenta, dopo che il veleno inoculato nelle ferite si espande affondo. "Paved Intentions" ingloba dark ambient, folk e acustiche melodie decadenti (spesso vicine a Steve Von Till/Scott Kelly). Se pensate che i Rome abbiano fatto il miglior album del 2012 (diviso in tre capitoli)... Allora ascoltate questa perla di The Austrasian Goat, poi ne riparliamo. CAPOLAVORO limitato a 500 copie!

TRACKLIST: Paradoxical Injunction, A Delicate Taste of Grievance, The Order of the Hyena, Ban the Hours, Nizkor, Could the Lights Come Back?, Heavy Sigh, Curtain, Where Have All the Flowers Gone?, Why Do We Fight?, Broken Yad, Reality is a Miserable Dream.