Pagine

martedì 6 novembre 2012

LENTO - "CATARSI E LIBERAZIONE'"


"ANXIETY DESPAIR LANGUISH" E' IL TERZO FULL-LENGHT PER UNA DELLE REALTA' PIU' ACCATTIVANTI DELL'UNDERGROUND NOSTRANO. I LENTO SANNO DISTINGUERSI LASCIANDO UN SEGNO PERMANENTE. UN SOUND CHE RISUCCHIA NEI MEANDRI PIU' OSCURI DELLA TERRA. LASCIO LA PAROLA A DONATO LOIA...

1. Ciao Donato. Personalmente vi seguo dal periodo del vostro secondo full-lenght, ma, potresti brevemente introdurci nel mondo dei LENTO?

- Ciao a te e grazie per l’introduzione. Suoniamo insieme dal 2005, ci siamo conosciuti attraverso interessi musicali comuni e abbiamo sempre scritto musica strumentale. Dopo un breve periodo iniziale dove il tono dei nostri brani era ancora legato alla musica post-rock, abbiamo trasformato il nostro approccio musicale rendendolo più aggressivo nel suono e nel modo di comporlo. Nel 2007 pubblicammo il primo full-lenght, “Earthen”, con la Supernatural Cat, all’epoca etichetta degli Ufomammut e Morkobot. Il disco e l’ottimo lavoro svolto dalla Supernatural Cat ci hanno dato una certa visibilità che ci ha permesso di suonare molto in Italia e anche in Europa. Nel 2011 abbiamo stampato “Icon” con la tedesca Denovali e recentemente, come tu accennavi, è stato pubblicato il nostro terzo disco “Anxiety Despair Languish” sempre con Denovali.

2. Gli elementi dilatati della vostra musica danno vita ad un ermetismo affascinante ma a tratti difficile da assimilare. Lo scopo del nuovo "Anxiety Despair Languish" è quello di dar vita ad una musica elitaria?

- No, questo non è assolutamente un nostro scopo e, a dire il vero, non lo è mai stato. È vero che la nostra non è musica molto semplice e ciò perché non tutti hanno un’educazione musicale abituata a distorsioni così aggressive, volumi dal vivo spesso molto alti e, soprattutto, all’assenza di un cantato o di linee armoniche estremamente definite, tuttavia, la nostra è pur sempre musica di matrice rock realizzata principalmente con strumenti tradizionali quali sono batteria, basso e chitarra.

3. Quali sono gli stati d'animo che vi portano ad essere parte dei Lento?

- Grande passione e amore per quello che facciamo, piacere nello stare insieme.

4. Consideri l'esperienza musicale dei LENTO come una proiezione del tuo "IO" fuori dalla realtà materiale?

- Considero l’esperienza musicale dei Lento come una proiezione delle nostre volontà musicali e della nostra sensibilità in questa realtà materiale e storica nella quale viviamo.

5. In alcuni generi musicali ricercati prevalgono i toni più introspettivi e flebili dell'animo. Per i musicisti coinvolti spesso si parla di vere e proprie esperienze catartiche... E' veramente così?

- Più di catarsi, io parlerei di liberazione. Spesso ci capita, infatti, di sentirci liberati attraverso la musica da apprensioni di varia natura che accumuliamo durante la vita di ogni giorno e, per certo, speriamo che un’esperienza simile possa essere vissuta anche da parte di chi viene ai nostri concerti.

6. Tutti noi in maniera diversa siamo cresciuti col metal, ma da un bel po' di anni questa musica sta uscendo dall'aspetto dogmatico e ristretto ibridandosi con altri generi. Pensi che questo sarà fondamentale per il futuro dell'Underground Estremo?

- A dire la verità solo i due quarti della band hanno un background musicale legato al metal, per me, ad esempio, questo genere è una scoperta abbastanza recente. A proposito della tua domanda, non credo di saper rispondere perché in genere non mi interrogo molto sul futuro di un determinato genere. È vero che oggi la musica metal è piena di ibridazioni varie, ma mi sembra che anche in passato questo ambito musicale è stato aperto a certe forme di contaminazioni.

7. Non ho potuto fare a meno di apprezzare la meravigliosa copertina di "Anxiety Despair Languish", veramente evocativa? Chi è l'autore? ...Come si collega questa immagine alle atmosfere del disco?

- Si tratta di un pittore tedesco del XVI° secolo, Matthias Grunewald. L’immagine è un piccolo dettaglio tratta dalla sua opera più celebre, l’altare di Isenheim. Abbiamo scelto questa immagine perché molto lontana dall’estetica dei dischi precedenti e volevamo sottolineare la distanza di questo lavoro dai primi due anche attraverso l’artwork. Il motivo principale di questa scelta è però dovuto al rimando dell’immagine alla musica. Credo che la musica sia da sempre la nostra primaria fonte d’ispirazione e per questo tramite la copertina volevamo omaggiare e rendere evidente tale aspetto.

8. Il grande Michelangelo diceva che lo scultore deve essere capace di vedere l'opera già finita quando questa è ancora imprigionata nella roccia, eliminando poi il superfluo mentre la si tira fuori... Pensi che nella musica dei LENTO funzioni allo stesso modo?

- Personalmente, eviterei di scomodare Michelangelo per parlare della musica dei Lento. (cosa? /Ndr). Inoltre quel discorso michelangiolesco era espressamente legato alla scultura, pertanto, non sono certo che si possa associare così direttamente alla musica. (...Eppure è una domanda specifica e non di paragone /Ndr)

9. Reputi il vostro approccio agli strumenti come un qualcosa di istintivo o razionale?

- Per quanto ci riguarda, nel momento della composizione sono sempre all’erta sia una dimensione intuitiva sia una più razionale e vigile. Tuttavia, se dovessi far pendere l’ago della bilancia da qualche parte direi che la dimensione razionale ha un peso superiore. Credo che l’istinto, otto volte su dieci, possa condurre un musicista a ripetere in maniera identica e spesso poco ispirata certe soluzioni musicali preferite.

10. La negatività è un qualcosa che turba ma nello stesso tempo amplifica la fase di crescita di un individuo. Attraverso il malessere una persona può mutare in meglio o uccidersi dentro.... Mentre, in un creativo (paradossalmente) il negativo potrebbe essere la sola chiave per generare opere grandiose, memorabili. Il tutto mi risulta affascinante! Cosa ne pensi?

- A dire il vero credo che la negatività, intesa come malessere o disperazione, non sia affatto un aiuto per la crescita creativa. Il malessere è qualcosa di paralizzante che non aiuta nel concentrarsi su una passione o su un percorso. Da parte nostra, non abbiamo mai sentito la necessità di dover celebrare qualche forma di malessere. Un discorso a parte, meriterebbe il dovere di testimoniare il negativo, ma sarebbe fuori contesto parlarne qui anche perché tale discorso non è legato alla nostra attività creativa. (Infatti io chiedevo della funzionalità che potrebbe avere il "negativo" in un creativo. Il mio discorso sul "malessere" era più generico e legato alla vita di tutti i giorni. Sicuramente Donato ha frainteso. /Ndr)

11. Concludi pure come desideri ... Grazie ancora per la piacevole intervista e continuate così perché le vostre sonorità sono veramente notevoli.

- Grazie a te per la curiosità e l’interesse nei confronti della nostra musica e un saluto a tutti i lettori di Son of Flies.