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martedì 6 novembre 2012

HATE GIVING DAY - "CONTRO OGNI AVVERSITA'"


L'ALBUM DI ESORDIO DEI NAPOLETANI HATE GIVING DAY E' STATO UN TUFFO NELLE SONORITA' DEL PASSATO. UNA MAZZATA! IL MURO DEL THRASH METAL NON E' MAI STATO ABBATTUTO E LA BAND DI ALDO STEPPA E' QUI' A RICORDARCELO. LASCIO LA PAROLA AL SINGER PER SCOPRIRE LE VERITA' CHE SI NASCONDONO DIETRO A "ONE FOR ALL, ALL FOR HELL" E NON SOLO...

1. Ciao Aldo. Puoi accennare qualcosa sulla storia degli Hate Giving Day (per chi ancora non vi conosce)?

- H.G.D. è un project in studio nato nel 2012 ma che sta nella mia testa da molto tempo, volevo riportare in musica alcune mie esperienze passate che ancora mi perseguitano. Con Raffaele Lanzuise e Dario Graziano dei Nameless Crime abbiamo scritto i pezzi e li abbiamo fatti ascoltare a Maddalena Bellini, la quale ha reso realtà questo sogno che avevo nel cassetto da troppo tempo. Io ero partito con l'idea di formare un gruppo Folk ma la mancanza di chitarre adeguate ci ha fatto ripiegare sul Thrash Metal, che non necessita di troppi cambi di strumento.

2. Leggendo la biografia della band sono rimasto molto colpito dalla tua storia vissuta... Hai superato tante vicissitudini difficili.....

- Beh la storia è molto lunga... Cerco di riassumerla il più possibile. Sono stato un sergente dell'esercito negli anni '90, ho partecipato alla Campagna in Somalia e nella ex Jugoslavia. Ho visto cose che nessuno dovrebbe mai vedere, fosse comuni, villaggi devastati, ho dormito tra cadaveri ed ho mangiato con la puzza del fosforo bianco sotto al naso. Queste cose all'epoca mi sconvolsero e la reazione fu quella di essere più violento e determinato, portando quel messaggio di morte celato dietro ad un elmetto azzurro; non esistono contingenti di pace, non esiste il concetto di pace, ci chiamavano gli "elmetti rossi" e durante le licenze o permessi regolavamo qualche conto in privato e chiudevamo qualche piccolo affare inter nos. In Europa giravano molte armi di rimanenza sovietica (lo sfascio dell'Unione Sovietica aveva lasciato tonnellate di armi nelle mani dei più assurdi personaggi) ed era facile trovarsi a perdere il conto delle armi sequestrate durante i check point... troppo facile!
Dopo un po' di tempo le cose divennero difficili, qualcuno si era dimenticato che se mangi troppo muori allo stesso modo, come se non mangiassi proprio... Molta merda venne a galla, ma rimase nelle caserme, su questo furono bravi. Se penso che queste storie ancora non sono venute fuori. Comunque noi ce la cavammo (per modo di dire) con congedo per problemi psichici. Ci consigliarono di starcene lontano dall'Italia per un po'. Da allora vivo in Russia in un piccolo paese nel quale sono considerato un po' il "Re dell'Alluminio" ah ah ah, che rende meno del piombo, ma almeno ti lascia ogni tanto dormire senza catapultarti all'inferno tutte le notti.

3. Ci vuoi svelare le informazioni essenziali in riferimento a "One For All, All For Hell", che è un debut assolutamente devastante...

- Ti ringrazio, mi rendi molto felice, spero che la pensino come te in molti. Sicuramente è un EP suonato molto spontaneamente, la musica è frutto di poche jam fatte nell'arco di un anno, i ragazzi conoscono bene la mia storia, volevo qualcosa di semplice e devastante; Raff è un "thrashardo" fatto e finito, il Graziano, peggio ancora, è un prototipo di una razza aliena atterrata qualche millennio fa. I presupposti c'erano! Madd ha fatto il resto.

4. L'aggressività sonora degli Hate Giving Day è una conseguenza naturale alla tua sofferenza passata? Una sorta di terapia inevitabile...

- Sicuramente sì, ho capito, anche grazie all'essere sempre rimasto in contatto con Raff, che la musica è un'ottima terapia per combattere le insidie della vita, che per quanto meravigliosa sia (e questo è un fatto indiscutibile) ci mette continuamente alla prova e ci trasforma a fasi alterne da vittime a carnefici. L'odio è un sentimento che cova dentro ognuno di noi, io odio e amo tutti i fottuti giorni; posso dimostrare il mio amore in mille modi senza avere problemi, ma non posso essere aggressivo, non devo, altrimenti mi rinchiudono. La musica mi permette di incanalare questo sentimento, metterlo fuori senza far male a nessuno, tutti dovrebbero suonare Thrash Metal ah ah ah. Forse si potrebbe rimettere in discussione il concetto di "pace".

5. Da diverso tempo anche nella musica estrema si investe più denaro rispetto agli anni '90 e spesse volte alcune etichette indipendenti rinomate producono dischi che sembrano fatti solo per questioni di numeri o economiche. Cosa significa per te suonare questo tipo di musica in un circuito più Underground?

- Mah, non so se si investe di più, la mia sensazione è che non si investe proprio. Investire preclude un lasso di tempo per permettere al tuo investimento di fruttare, non ci sono molte etichette disposte a far crescere una band, questo secondo me ha determinato la saturazione. Per me suonare significa confrontarmi con me stesso, il resto è relativo. Certo, mi piacerebbe urlare in uno stadio davanti a migliaia di persone, cazzo se mi piacerebbe, ma mi accontento di quei pochi shockati qui in Russia che non capiscono un cazzo di quel che dico e mi offrono da bere a manetta!!!

6. Il vostro suono è caratterizzato da un massiccio uso di schemi legati al più violento thrash metal oltre che di un songwriting esaltante. puoi parlarmene?

- La cosa ci è venuta spontanea, il concetto aveva bisogno di ritmiche serrate; siamo tutti e tre stati folgorati quando eravamo "uaglioni" da "Black Magic" degli Slayer... Il punto di partenza c'era.

7. Dal punto di vista compositivo, chi ha contribuito maggiormente alla stesura dei brani?

- Raff ha organizzato tutta la pre-produzione, ha un mini studio a casa dove passa le sue notti da insonne incallito, a volte in compagnia di quell'altro pazzo furioso del Graziano, preparando la musica, poi ci ho lavorato con calma e di seguito è intervenuta Madda producendo il tutto presso lo studio "Antipop" a Napoli, un'oasi metallica nel cemento della città. Maddalena è una grande producer e solo chi avrà la fortuna di lavorare con lei, capirà il suo immenso sapere in fatto di musica.

8. Il tema della guerra sembra essere una costante negli Hate Giving Day. Lo si denota osservando i vostri video su youtube. Immagino sia stata dannatamente determinante la tua vita passata sotto le armi... Tanto da farti sputare su disco questa rabbia interiorizzata per lungo tempo...

- Il video di "The Kolon Hell" è stato "assemblato" da un nostro caro amico, il Capitano Bayur; anche lui è un veterano di guerra, è stato un legionario per anni in Africa. 'Na bella capa gloriosa che prima di tirare il freno a mano faceva scintille!!! La guerra è stata una costante per questo EP il quale, come già detto, concettualmente si rifà alle mie esperienze passate. Non sarà però una costante per il futuro, H.G.D. è in continua evoluzione, la guerra è solo un sintomo o una conseguenza di qualcosa di più profondo che da sempre macchia questa meravigliosa creazione che è l'Uomo. Sono passati molti anni dalla guerra, ho avuto modo in piccola parte di digerirla ma le ferite sono ancora aperte e mi farebbe male parlerne troppo spesso. Con questo EP ho detto tutto quello che avevo da dire a riguardo, adesso ci vuole un punto.

9. Come sono nate le collaborazioni con gli ospiti del disco?

- "Antipop" è un centro musicale, dedito soprattutto al Metal. C'è sempre qualche musicante lì giù pronto a registrare, è il campo base dei Nameless Crime. Nel disco sono intervenuti anche Dario ed Alex dei Crimes appunto; per alcune soliste ci siamo affidati a Claudio Acampora, per altre a Lysa Form... E' stato tutto molto divertente. Abbiamo già ultimato quasi una decina di pezzi nuovi e questa volta ci saranno molti più ospiti, una sorta di "All Stars Antipop" ah ah ah!

10. Quali sono le band storiche che non ti stancherai mai di ascoltare?

- Più che band, ci sono dischi che non mi stancheranno mai, potrei ascoltare "Coma of Souls" dei Kreator per giorni interi, lo stesso vale per "Altars of Madness" dei Morbid Angel e tanti altri, ma c'è una band in particolare che amo alla follia, sono i Grip Inc. Sono stati secondo me la vera evoluzione del Thrash Metal. Purtroppo Gus è morto, in pochi se ne sono accorti, lui era vero al 100% e spero che un giorno avrà il riconoscimento che merita.

11. L'album si distingue anche per la potente produzione di Maddalena Bellini... Il suo nome non mi è nuovo...


- Maddalena Bellini è la Regina del Metal, è una straordinaria chitarrista ed una producer eccezionale, tra l'altro ha prodotto tutti gli album dei Nameless Crime. C'è una costante sotto al Vesuvio: se Madd è nella produzione, la qualita' è garantita. Devo moltissimo a lei, mi ha scoperto come "singer" ma in realtà io sono un bassista. Nel 2009 i Nameless Crime stavano registrando "Modus Operandi" in Toscana e Raff mi invitò da loro per una degustazione perpetua di tutti i vini locali, un giorno poi, non so come, mi trovai in sala riprese per doppiare alcune parti di Dario Guarino. Rimasero tutti molto contenti, forse era il vino ah ah ah! Scherzi a parte, la cosa ha funzionato, tanto che ci saranno altre parti nel loro prossimo disco.

12. E' dura suonare musica estrema in una città come Napoli?

- Non ci interessa fare live a Napoli, è una città morta sotto questo punto di vista, tutto diventa parodia e barzelletta e per quanto stimi chi ogni tanto cerca di rianimare il morto, credo che le cose non cambieranno mai.

13. Aldo, ti ringrazio per la tua disponibilità. Concludi pure come preferisci...

- Sono io a ringraziarti, massima stima nei confronti di chi come te supporta questo genere musicale altrimenti sepolto.
One for All... All for Hell!!!