Pagine

martedì 16 ottobre 2012

PLAY ON TAPE
14 ottobre 2012 - The Box - Martano (Lecce)


I PLAY ON TAPE SONO UNA REALTA' MUSICALE TRAVOLGENTE. LA BAND SALENTINA A INIZI 2013 RITORNERA' CON NUOVO ALBUM CHE SI PREVEDE PIU' RICERCATO E OSCURO. QUANTO SEGUE E' UN'ANALISI SULL'ULTIMO LIVE TENUTOSI DI RECENTE...

Conclusosi un Sabato in balia di piogge incessanti, fulmini e tuoni...
La domenica si risveglia sotto un cielo grigio che piange a momenti e predispone bene l'animo verso emozioni più intime e racchiuse...
14 ottobre 2012 è il giorno scelto dai leccesi PLAY ON TAPE per la loro esibizione live (nel tardo pomeriggio) presso il piccolo bar The Box a Martano (LE). Dopo un primo pomeriggio dormiente, accendo la mia auto verso le 18:15 e mi dirigo sul posto. Piede a tavoletta sull'acceleratore percorrendo una statale (Maglie - Lecce) alquanto desolata... Nello stereo a volumi esasperanti fa breccia "Blues Funeral" di Mark Lanegan (ma questa è un'altra storia). Arrivato al The Box sono già munito di macchinetta fotografica e un buon quantitativo di tabacco da fumare nello scorrere del tempo, l'atmosfera è molto rilassata, intima, c'é poca gente, quanta ne basta per creare una bella situazione nel ristretto portico all'aperto. Due Tennent's Super per carburare, qualche chiacchiera con i componenti della band e il concerto è li per iniziare... Da premettere che sono motivato a scrivere questo Live Report perché reputo i PLAY ON TAPE (prodotti dalla Rivolta Records) la migliore band in circolazione nell'attuale movimento Rock Salentino (nel senso ampio e "post" del termine), una musica tanto espressiva quanto ricercata, ben arrangiata, fattori che mi danno una maggiore spinta su queste righe lasciandomi fluire nell'inchiostro di una penna...

Il concerto si apre con la nuovissima "Behind the Sin" che fa ben intuire il nuovo approccio del gruppo con un concentrato di electro trip hop incontenibile, dilatato, cupo, governato da Paolo Del Vitto capace di irrompere nella fase iniziale con una batteria elettronica molto coinvolgente (le atmosfere ricordano il progetto Recoil di Alan Wilder)... La presenza e la voce di Luca Attanasio è catalizzante, uno sguardo lungo, approdato stasera dinanzi a questi spettatori, occhi che nascondono un sorriso beffardo e maligno... La chitarra di Daniele Spano (suonata in maniera eccelsa) i sui synth e il basso di William Buscicchio (sempre ispirato e roboante) incalzeranno prepotentemente per tutta la durata del live. E' un ottimo inizio per i Play On Tape, quanto serve per attirare le attenzioni di tutti! Un live che continuerà a muoversi in un tunnel rock ma dai toni dark (a volte affascinanti come i Rome).

Si passa a "Lies" la seconda traccia, anche questa una nuova vibrante scossa adrenalinica (sarà parte del prossimo album in uscita a inizi 2013), il tiro è dritto con una cassa di batteria percussiva che affonda fino alla fine. Scorrono i minuti e si ritorna al loro album del 2010 "A Place to Hide" ed è proprio l'omonima traccia che si innalza da un breve fraseggio elettronico messo in moto dal synth di Luca per poi sfociare in una veloce cavalcata elettrizzante (per un attimo mi sono sembrati i Joy Division spinti a mille)... Si passa a "Let Me Feel It" un'altro sussulto proveniente da quel disco, aperta da basso e batteria diventa marcata con il successivo aggancio della voce abbracciata all'arpeggio di Daniele... Passano pochi secondi e il tutto muta in un imbattibile assalto elettrico. Arriva il momento di "The Soft Fly" uno dei miei pezzi preferiti dei Play On Tape, qui, la voce di Luca pur dimostrandosi sempre personale porta con se il fantasma di Ian Curtis... Si, perché è da li che partono gli input inconsci di questa band Salentina, da quel post punk tanto caro a loro (come a tanti) fatto di sonorità oscure e decadenti, taglienti e affascinanti.

Il tempo scorre veloce e loro tengono un buon ritmo tra le diverse canzoni, le pause tra queste sono sempre brevi ed essenziali. Accendo un'altra sigaretta e partono le note vertiginose di tre nuove songs: "Pandora's Box" , "There's No Tomorrow", "The Heat"... La prima delle tre è caratterizzata da una marcia di batteria che incombe come un richiamo alle armi, cattiveria garage rock in uno stile che di recente ho ascoltato solo nei grandi Grinderman di Nick Cave, la seconda delle tre si snoda su synth lugubri, una voce magnetica, chitarra e basso sempre mozzafiato con delle inquietudini che potrebbero essere figlie degli A Perfect Circle o ultimi Anathema... La band esegue a meraviglia questa song e quando nessuno se lo aspetta la fanno diventare un passaggio preso da "Interstellar Overdrive" dei Pink Floyd, tutto ciò aumenta la suspance, le note risalgono sul loro brano per poi raggiungere un finale lento e apocalittico. La terza di queste nuove canzoni proposte si sviluppa su di un bel basso lacerante che ricorda molto i Black Rebel Motorcycle Club.

Il concerto continua a riservare grandi emozioni con "While Raining Down On Me", "Ghost Train", la toccante "Kabuki Syndrome" (primo video del gruppo) che decorre su basi rock, noise per poi tornare anche questa a giocare con un altro fraseggio preso da "Set the Controls for the Heart of the Sun" dei grandi Pink Floyd... Si continua con "Dancing to the Otherside" dove Luca, Paolo, Daniele e William prendono in mano le armi giuste per colpire in your face (sulla scia dei migliori Soundgarden). I Play On Tape concludono la loro performance con altre tre nuovissime schegge "Revelation", "Burn" (che sa immergere le sue radici nei cuori di chi ama i Depeche Mode di Dave Gahan) e la conclusiva "God & The Fall". Tutto finisce così, tutto va gustato così, a volumi tesi e coinvolgenti, per un finale tra gli applausi e a me rimane nuovamente impressa la grande versatilità di una band capace di far funzionare benissimo tantissime influenze diverse tra loro. La bravura di questi ragazzi nel modellarle a loro piacimento qualunque sfumatura senza mai sembrare scontati, noiosi o dare l'impressione (mai) di aver plagiato qualcuno. Tutto è suonato in maniera personale da quattro musicisti molto preparati sui loro strumenti, quattro ragazzi dall'impeto rock e dal cuore pulsante. Seguite i Play On Tape nelle prossime tappe live, comprate i loro album e Supportate la Buona Musica.