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martedì 29 dicembre 2020

AKHLYS "Melinoë" - Debemur Morti Productions





Il terzo lavoro degli americani AKHLYS arriva a più di cinque anni di distanza dall'ottimo "The Dreaming I". Se avete avuto modo di ascoltare le loro precedenti pubblicazioni potrete già immaginare su quali coordinate stilistiche si muove il nuovo "Melinoë", anche se con interessanti differenze di produzione e arrangiamenti. Se invece non avete mai sentito nulla di questo terrificante progetto, allora vi basterà sapere che qui l'obiettivo principale è quello di far progredire il black metal partendo dalle ormai solide regole del genere. Stilisticamente sono però distanti da qualunque band tradizionale, riuscendo ad essere convincenti anche nei passaggi prettamente dark ambient. Il suono generato dai Nostri sembra una versione drogata di un ipotetico mix tra Blut Aus Nord, Darkspace, Krypts, Leviathan (Portland, USA), Morgue (Dijon, France): una musica maligna, turbinante e trasversale, a tratti ostile, che punta principalmente all'originalità senza mai cedere a nessun compromesso stilistico. Tale atteggiamento viene confermato da certe scelte ideologiche del principale compositore Naas Alcameth (Nightbringer, Bestia Arcana). Da notare anche un gusto rinnovato per le melodie e gli intrecci di chitarra, ancor più elaborati e accattivanti rispetto a quelli dei già notevoli brani del passato. Come inoltre avrete intuito dal titolo dell'album, le tematiche affrontate dagli Akhlys sono di matrice decisamente mitologica: si parla di Melinoë, la dea ctonia invocata in uno degli Inni Orfici e rappresentata come una ninfa portatrice di incubi e follia. L'incedere di "Melinoë" è simile ad un impetuoso mare in burrasca che inghiotte qualsiasi forma di vita terrestre. Un disco non immediato né di facile assimilazione, perciò affascinante, e perfettamente in linea con le produzioni Debemur Morti Productions. Candidato di diritto ad entrare nella classifica dei migliori album estremi del 2020.

Contatti: 
 
Songs:
Somniloquy, Pnigalion, Succubare, Ephialtes, Incubatio


domenica 13 dicembre 2020

LOOSE NUKES "Cult Leaders" - Mutant Sounds ‎





Nel giro di quattro anni, il progetto texano LOOSE NUKES è riuscito a sbaragliare la concorrenza in ambito hardcore punk, conquistando una credibilità cementata su robuste basi legate tanto alle capacità strumentali nei Nostri, quanto alla riuscita celebrazione di quel sound urgente e vigoroso riconducibile alla vecchia tradizione anni '80. L'ingresso del batterista Frank Faerman (Insect Warfare, Cryptic Void, P.L.F.) nel 2019 ha portato un nuovo pieno di energia nella formazione di Houston. Come già detto poco fa, il debut album "Cult Leaders" ricalca in tutto e per tutto quanto fatto da compagini storiche come Poison Idea e Capitalist Casualties. Ne sarà felice chi non vuole sentire altro che hardcore rivoltoso a base di velocità, divertimento e attitudine genuinamente punk. Il timbro vocale di Mike Grayum aggiunge personalità e potenza ad un disco convincente e formalmente privo di difetti. I sedici pezzi sono brevi e serrati, ma sono sufficienti per trasmettere l'intensità che caratterizza ogni passaggio messo in atto da musicisti vogliosi di scapocciare a destra e a manca per raggiungere un obiettivo comune. Dunque, consiglio l'acquisto di "Cult Leaders" ai fan del genere più nostalgici, che, sono certo, troveranno di che gioire all'ascolto di queste schegge impazzite. E' un modo per incentivare l'approfondimento dell'ultimo EP "Forced Compliance", disponibile dai primi di Agosto. I Loose Nukes si confermano tra i migliori gruppi hardcore punk del 2020, e ve lo dice un grande appassionato del genere. Fidatevi.

Contatti: 
instagram.com/loosenukestx/

Songs:

Death of a Lobbyist, Hollywood is the CIA, Cult Leaders, Remote KKKontrol, Designer Virus, Phantasmagoria, Heresy, Damage Control, MK Ultra, Violent Retribution, Fuck!/Gimme Money, Forever Dilating Eye, La Lengua Negra, Mindrape, Ruination, Endless Parades