giovedì 9 maggio 2019

MISERY INDEX - IL POTERE UCCIDE LA LIBERTA'






JASON NETHERTON E' UNA PERSONA DETERMINATA E DI CULTURA E, CON L'UMILTA' CHE LO CONTRADDISTINGUE, NON TROVA DIFFICOLTA' AD ESPRIMERE IL GRANDE AMORE PER IL METAL ESTREMO. I SUOI MISERY INDEX, TORNATI ALLA RIBALTA CON "RITUALS OF POWER", HANNO DATO NUOVAMENTE DIMOSTRAZIONE DI POTENZA. UNA BAND DI TUTTO RISPETTO CAPACE DI ELEVARSI AD UN LIVELLO SUPERIORE GRAZIE ALL'ESPERIENZA ORMAI CONSOLIDATA IN TANTI ANNI DI ATTIVITA'. ALCUNI DEI TEMI TRATTATI NELL'INTERVISTA CHE SEGUE SONO IL RIFLESSO DELL'ATTUALE SITUAZIONE GLOBALE A CUI NON POSSIAMO SOTTRARCI. A LUI LA PAROLA...

Ciao Jason. Come ti senti ora che “Rituals of Power” è già nelle mani dei vostri fan?

- Ho un ottimo feeling con il nuovo disco! Abbiamo lavorato tanto per tutto il 2018, in modo da ottenere un album che potesse soddisfare pienamente noi ma anche gli ascoltatori. Non siamo mai stati così felici per l'uscita di un nostro nuovo disco. Le canzoni, la produzione, il processo compositivo... tutto fantastico.

Ci puoi dire qualcosa riguardo il significato che tu attribuisci al titolo “Rituals of Power”? Su quali temi ti sei concentrato per questo lavoro?

- Molto ha a che fare con le critiche sulla nostra vita quotidiana. Ho analizzato molte delle cose che stanno accadendo oggi, soffermandomi anche sul lato oscuro della tecnologia e dei nostri strumenti di comunicazione. Ho fornito un'attenta analisi su questa nuova era della cosiddetta realtà delle "false news" e "post verità". Lo considero un campanello d'allarme per la civiltà. Cercare di capire dove andrà a finire l'uomo con questo tipo di comunicazione, e quanto tale situazione influisce sulla “democrazia” e sul cosiddetto “contratto sociale”. Gli argomenti citati poc'anzi sono parte di un unico filo conduttore che lega tutte le canzoni del disco; questi sono i "Rituali del Potere".

In che modo la musica dei Misery Index riflette le tue convinzioni personali e politiche?

- La nostra musica non è troppo politica. Il death metal e i suoni da noi utilizzati riflettono le nostre lunghe radici nel metal. Abbiamo alcune influenze punk, hardcore e grind nel nostro sound. Anche se i testi di "Rituals of Power" toccano argomenti del mondo reale e questioni politiche, indirettamente e direttamente, il disco suona molto metal, nella tradizione che va dagli anni '80 in poi.

“Rituals of Power” è caratterizzato da un approccio musicale più sporco e immediato, simile a quello dei vostri primi lavori in studio. Mi sembra di capire che il songwriting è stato caratterizzato da idee più feroci e dirette.

- Siamo molto soddisfatti di “The Killing Gods” del 2014. Quel lavoro è stato apprezzato da molta gente. Proprio in quell'anno capimmo di avere qualcosa di speciale dalla nostra parte. Ma eravamo anche consapevoli di dover comporre qualcosa di straordinario per dare un ottimo seguito a quel lavoro. Due anni dopo, nel 2016, nessun riff da noi composto sembrava abbastanza buono, nessuna canzone risultava veramente interessante, la nostra creatività stava soffocando. Eravamo convinti di aver detto tutto ciò che avevamo da dire con “The Killing Gods”. Ma dopo un po' di tempo ci siamo sbarazzati dal pensiero di voler a tutti i costi superare quel disco, e quindi la creatività iniziò a fluire. Con il precedente album ci siamo addentrati in territori più oscuri, utilizzando una forma allegorica per parlare di situazioni del mondo reale, mentre con il nuovo “Rituals of Power” ci siamo allontanati da quel luogo oscuro per riavvicinarci alle influenze hardcore e punk. Insomma, “Rituals of Power” non è un lavoro tinto di nero. Sì, siamo tornati ad essere più sporchi nel modo di comporre.

La penultima canzone dell'album è "I Disavow". Il riff portante del vostro brano è molto vicino al tipico riffing dei seminali Napalm Death. Vuole essere una sorta di tributo alla band inglese?

- "I Disavow" potrebbe ricordare lo stile dei Napalm Death; anche se non deve essere vista o considerata come un tributo. Ovviamente, i Napalm Death sono un'enorme influenza ma anche dei buoni amici. A volte le cose si insinuano nel songwriting inconsciamente, e forse questo è il caso del riff a cui ti riferisci...

Se tu dovessi definire il vostro operato in tutti questi anni di attività nella scena estrema, cosa diresti? Spero che tu abbia capito quello che voglio dire.

- Credo che stiamo solo seguendo il nostro desiderio di suonare metal estremo. Il nostro contributo e la nostra dichiarazione di intenti si materializzano attraverso la musica. Siamo obbligati a farlo, come il cuore è obbligato a battere in ognuno di noi. Mi piace pensare che, nel corso della nostra carriera, siamo riusci a muoverci bene tra death metal, grindcore e hardcore, per trovare il nostro sound e la nostra identità in una scena affollata. Alla fine, solo gli ascoltatori possono dire se la nostra musica entra in risonanza con loro e, sempre l'ascoltatore può capire se ha trovato un significato specifico nella nostra musica. Questa è la ricompensa che puoi ottenere.

La situazione politica italiana è notoriamente complicata. Ne sai qualcosa a riguardo? Tutta questa situazione globale cambierà in qualche modo?

- Si potrebbe dire: Cosa sta succedendo con questo pianeta? E' abbastanza spaventoso vedere tutti questi paesi e regimi che cominciano a prendere il sopravvento in tanti luoghi diversi. Questi leader mondiali scendono in guerra alimentando una precisa mentalità. Vedi anche la mancanza di aiuti umanitari, un qualcosa che potrebbe sostenere tutta quella gente costretta a cercare un rifugio sicuro. E' un argomento scottante perché certi leader non vogliono altro che la loro popolazione di immigrati che, culturalmente, prende in consegna altri paesi. Molti affrontano il problema nel modo sbagliato, pensando che quegli immigrati sono stati in qualche modo scartati. Non bisogna vederla come una sorta di propaganda di sinistra che alcune persone cercheranno di rivendicare. Se ti siedi e per 5 secondi cerchi di pensare razionalmente, ti renderai conto che esistono più sfaccettature di questo dannato problema. La soluzione non è così semplice. Questa è la mentalità di Hitler.

Nel 2006 siete stati miei ospiti nella casa in cui vivevo, dopo il vostro concerto dal vivo come band di apertura per i Fear Factory. La data era quella del 18 marzo all'Estragon. Ho così tanti fantastici ricordi di quella lunga notte :)

- Era il primo concerto di quel tour! Ho ricordi un po' confusi di quella notte a casa tua, ma ricordo di aver parlato e chiacchierato con te di musica e arte, è stato un bel momento... e conservo ancora il disegno del ragazzo dall'aspetto di Geezer!

Grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande. Buona fortuna Jason!

- Grazie. Auguro il meglio a te e ai fan italiani per un buon 2019. Rimanete arrabbiati, informati e positivi.

Contatti:
miseryindex.bandcamp.com/album/rituals-of-power
themiseryindex.tumblr.com
facebook.com/MiseryIndex

MISERY INDEX line-up:
Jason Netherton: Basso, Voce
Adam Jarvis: Batteria
Mark Kloeppel: Chitarra, Voce
Darin Morris: Chitarra

Recensione: 
MISERY INDEX "Rituals of Power" - 2019