sabato 24 marzo 2018

Recensione: LONG DISTANCE CALLING "Boundless"
2018 - Inside Out




"Boundless" svolge un ruolo di prim'ordine nel presente dei LONG DISTANCE CALLING. I quattro musicisti tedeschi sono costantemente alla ricerca di qualcosa di nuovo e hanno perciò bisogno di aggrapparsi ad una visione "potente" per andare avanti. D'altronde ogni artista che si rispetti è un privilegiato in quanto può essere totalmente libero di esprimersi nella sua singolarità. Questo è post-rock strumentale di alto spessore, alcune tracce dell'album hanno in nuce una certa dose di aggressività, ma credo si tratti di voglia di perdere il controllo attraverso una pseudo-trance. Già, forse più naturale aggressività che violenza. Con "Boundless" i Long Distance Calling uniscono tutto in un unico essere in cui gli opposti non esistono più a livello musicale come su quello personale. Da dove nasce il rumore? "Il rumore viene dall'inquietudine e l'inquietudine è un ritmo pulsante". Non possiamo far altro che rispettare gente del genere, anche perché stiamo parlando di autentici professionisti, esperti e disinvolti: esattamente ciò di cui la scena musicale ha bisogno, oggi.

Contatti: 
longdistancecalling.de
facebook.com/longdistancecalling

TRACKLIST: Out There, Ascending, In the Clouds, Like a River, The Far Side, On the Verge, Weightless, Skydivers