sabato 3 dicembre 2016

Recensione: VULTURES VENGEANCE "Where the Time Dwelt In"
2016 - Gates of Hell Records




I VULTURES VENGEANCE, sostenuti dalla Gates of Hell (sub-label della Cruz Del Sur Music), pubblicano l'EP "Where the Time Dwelt In" a distanza di sette lunghi anni dalla loro formazione; ma, pur essendo passato così tanto tempo, non si può dire che la band romana abbia deluso le migliori aspettative di tutti coloro che si erano precedentemente approcciati al demo "Rising", stampato nel 2015 in una tiratura limitata di 150 copie. Grazie alla firma del contratto con l'etichetta italiana hanno avuto la buona possibilità di documentare nel migliore dei modi quel che significa suonare dell'ottimo heavy metal vecchio stampo. "Where the Time Dwelt In" è un prodotto ben riuscito da ogni punto di vista. Ovviamente, dipende un po' da cosa cerca il singolo ascoltatore. E' anche vero però che, negli ultimi periodi, con il revival del genere molte delle attenzioni si sono focalizzate su giovani band non proprio meritevoli. Fortunatamente non è il caso dei Vultures Vengeance, una realtà coesa e più che commendevole. Le canzoni sono state realizzate col massimo della cura e dell'impegno. Intendiamoci, è il loro metodo di lavoro a funzionare adeguatamente. Il gruppo è stato in grado di ricreare quel sound glorioso già vissuto in pieno; comunque sia, un punto di riferimento indispensabile per tanti di noi e, indubbiamente, per parecchi musicisti, forse perché si è mantenuto coerente nei decenni. L'heavy metal non ammette compromessi, lo ami o no. La spontaneità del songwriting e gli arrangiamenti riusciti, permettono dunque all'intero EP di innalzarsi oltre la solita mediocrità. Vivamente consigliati.

Contatti:

vulturesvengeance.bandcamp.com/where-the-time-dwelt-in
gatesofhellrecords.com 

TRACKLIST: Intro, A Curse From Obsidian Realm, And The Wind Still Screams His Name, On a Prisoner's Tale, Where The Time Stands Still