venerdì 5 agosto 2016

Recensione: VIRUS "Memento Collider"
2016 - Karisma Records




Qualunque cosa dicano dei VIRUS i comuni ascoltatori, io ho costantemente apprezzato e toccato con mano la loro fervida follia, quella insania data in pasto ai palati sempre più esigenti, tuttavia, ecco qui arrivare la prova decisiva per il trio di Oslo. Nel percorso artistico dei Virus ha inciso soprattutto la determinazione con cui l'ego è stato condotto verso la realizzazione di un gesto di elettrizzante unicità. Un gruppo è tanto più apprezzato quanto più il suo eccesso è tentacolare. L'evoluzione è tutta qui, nel quarto "Memento Collider". Gli ex-Ved Buens Ende (Czral, Plenum, Einz) vedono, analizzano e dipingono idee grigie come il piombo fuso, cercano la quiddità e l'ecceità delle cose, sovrappongono elementi tanto sottili quanto indispensabili, appartenenti alla condizione mentale di pochi eletti. Probabilmente la fortuna abbraccia quelli che fanno leva sul motto "il dado è tratto". I Virus sono dei veri compositori, anomali, difficili, anche quando suonano semplici. Figure di artisti, che abbinano l'inesplorato con le vibrazioni contemplative evocate da un sound mai stabile, nutrito di una fascinazione per un vocabolario più profondo di quello che si può immaginare. Visionari e spesso contraddittori nelle linee portanti. "Memento Collider" è un'opera dotata di poderosa forza.

Contatti:

virus.bandcamp.com/memento-collider
virusnorway.com
facebook.com/virusnorwayofficial

TRACKLIST: Afield, Rogue Fossil, Dripping into Orbit, Steamer, Gravity Seeker, Phantom Oil Slick