mercoledì 20 gennaio 2016

Intervista: GOD BODY DISCONNECT - "IL DISTACCO DA DIO"






GOD BODY DISCONNECT E' IL PROGETTO DARK AMBIENT IDEATO DA BRUCE MOALLEM, COMPOSITORE AMERICANO PROVENIENTE DAL NEW JERSEY. COME HA SPIEGATO LUI STESSO IN QUESTA INTERVISTA, NON HA NESSUNA INTENZIONE DI SOCCOMBERE AL DOLORE, PERCIO' HA PREFERITO CANALIZZARE I SUOI FANTASMI/INCUBI INTERIORI NEL PROCESSO DI SCRITTURA DI "DREDGE PORTALS". QUESTO ALBUM DI DEBUTTO E' STATO MESSO IN COMMERCIO DALLA CRYO CHAMBER.

1. Ciao Bruce. Che ne dici di iniziare l'intervista illustrando alcune delle tappe salienti della tua carriera artistica? Come ti sei avvicinato a questo tipo di musica?

- Hey Christian... piacere di conoscerti e grazie per questa intervista. Ho sempre avuto una grande passione per la musica cinematografica, sin da quando ero un ragazzino. Nel corso degli anni ho raccolto un bel po' di colonne sonore dei miei film preferiti. Ho iniziato ad avvicinarmi al drone e alla scena dark ambient pochi anni fa. Quando ho concluso il mio percorso con i Dripping, la mia prima band, sono stato coinvolto in altri progetti death metal e post-rock/shoegaze insieme ad alcuni dei miei più cari amici. Successivamente decisi di spostarmi più lontano, in una parte più rurale del New Jersey. Un bel posto con un sacco di foreste, una zona molto tranquilla, ma anche molto isolata. Ero lontano dalla mia famiglia e dagli amici, e per la prima volta nella mia vita mi ritrovai da solo, senza nessuno con cui suonare. E' stato un periodo molto difficile per me. In quel periodo mi chiedevo continuamente se sarei stato in grado di continuare a comporre musica. Sono sempre stato coinvolto nella scrittura della musica per tutti i miei gruppi, ma fino ad oggi non avevo mai dato vita a qualcosa che vedesse coinvolta solo la mia persona. Ho iniziato così la ricerca di DAW, attrezzature da studio e altro materiale. In fase di partenza non avevo idea su che tipo di stile avrei proposto. Le mie prime composizioni erano più in vena con i Jesu, Nadja e Angelic Process. Ovviamente agli inizi dovetti imparare ad utilizzare tutta l'attrezzatura cercando di formulare una sorta di direzione. Dopo alcuni anni di pratica e sperimentazioni varie, il mio sound era decisamente progredito, quindi iniziai a scrivere il materiale per "Dredge Portals". Nelle prime fasi non avevo idea di come definire il mio stile, così andai su bandcamp e cercai di trovare altri artisti che avevano un suono simile al mio, un sound cinematografico e ambient. La maggior parte dei compositori che mi piacevano provenivano tutti dal roster della label Cryo Chamber. Fin da subito mi aprii ad un nuovo mondo musicale.

2. Ho notato che il tuo metodo di lavoro funziona molto bene. Quali sono gli aspetti positivi/negativi del creare tali sonorità? Immagino non sia semplice gestire tutto e trovare la giusta linea guida.

- Sono felice quando riesco a creare la musica che amo veramente, e anche il condividerla con gli altri mi fa star bene. Ricevo un certo conforto interiore sapendo che sono in grado di toccare la parte interiore di me stesso. E' gratificante sapere che la mia musica possa aver toccato e illuminato altre persone lontane da me. Personalmente ritengo importante la post-produzione, il mixaggio e il mastering possono essere divertenti per i primi 20 ascolti, ma dopo diventano piuttosto noiosi. Il problema è che io prendo sul serio ogni cosa. Sono un po' troppo perfezionista.

3. Le canzoni dell'album sono lunghe e piuttosto complesse, magnietiche e affascinanti. Come sei arrivato a questi risultati?

- Grazie Christian. Apprezzo le tue parole gentili. Non ho mai puntato ad una particolare influenza o tecnica perché sono un fan di molti generi diversi di musica. Quando scrivo per God Body Disconnect, non mi attengo ad una precisa linea guida o a un genere specifico. Il mio vero obiettivo è quello di ricreare con precisione i luoghi che ho visto, e le emozioni che ho vissuto nei miei sogni, nei miei incubi. Utilizzo qualsiasi mezzo e qualsiasi suono per raggiungere questo obiettivo.



4. Il titolo "Dredge Portals" racchiude un concept?

- Si, questo è un concept album scritto con dei capitoli sequenziali. E' stato pensato per essere preso nel suo insieme, una sorta di film. "Rise of the Dormant Host", la traccia di apertura, dipinge il ritratto di un uomo solo che, negli ultimi 7 anni è stato intrappolato all'interno del suo corpo. Un uomo che non ha alcun collegamento con la sua anima e con la propria coscienza interiore. Ha dimenticato la vera essenza di sé. Un individuo capace di vedere solo verso l'esterno, e che non ha più alcuna capacità di guardarsi dentro. E' costretto a viaggiare dentro di sé anche perché non accetta di vivere in una dimensione buia. Il titolo "Rise of the Dormant Host" si riferisce al suo risveglio dall'oscurità. "Dormant Host" è l'ombra nascosta che prende il controllo sull'uomo e lo trascina in una stanza nascosta della sua mente. L'album prende l'ascoltatore e lo accompagna in alcuni luoghi diversi. Tuttavia, per me si tratta di un viaggio molto più personale e complicato. Per essere onesto, inizialmente ho pensato di scrivere una storia di fantasia su di un uomo in coma. Ma in realtà, non era una storia che volevo rappresentare veramente. Quando ho completato l'album, mi sono rilassato per ascoltarlo e ho iniziato a capire che la musica e le narrazioni che lo caratterizzano, sono pezzi importanti di un unico, grande puzzle. Qualcosa mi ha spinto a cercare i frammenti nascosti di me. "Dredge Portals" ha messo in moto i meccanismi interiori, gli stessi che ho cercato di decifrare.

5. Quanto è importante la sfera concettuale nella tua musica?

- La forza trainante di GBD è di carattere molto personale. Per me si tratta di un processo di guarigione. La creazione di questa musica è come uno strumento utile per riportare a galla un sacco di emozioni ed episodi nascosti del mio passato. Ho un sacco di ricordi incompresi e sentimenti che sono ancora rinchiusi dentro di me. Purtroppo, li ho accantonati per molti anni senza dare loro una degna sepoltura. God Body Disconnect mi aiuta a mettere a riposo alcune cose dolorose. L'intera esperienza è come un rituale. Durante la composizione, medito nella più completa oscurità e mi costringo ad affrontare alcuni demoni interiori. E' un processo molto doloroso e spaventoso ma, posso ammettere che è anche un'esperienza molto gratificante.

6. Cosa puoi dirci riguardo le grafiche del disco? Hanno un significato specifico?

- Il nome God Body Disconnect è molto suggestivo e mi ha portato ad una visione chiara nella mia testa. Sono sicuro che tutti daranno la propria interpretazione ad esso. Il nome del progetto rappresenta la sensazione di sentirsi soli, scollegandosi da Dio. Non importa se ci si riferisce al Dio del cielo o al Dio che dimora nel nostro IO interiore. E' stato molto interessante arrivare alla scelta di questo nome. A volte sono costretto a lottare con gli sdoppiamenti della mia personalità. Durante una delle mie esperienze più estreme, tutto intorno a me sembrò fermarsi. Era come se all'improvviso non ci fosse più il tempo. Ho visto una visone nella mia testa, era immersa in un paesaggio bianco, un essere simile a Dio che galleggiava nel buio. Questa presenza inquietante mi fissava con disgusto mentre succhiava la linfa vitale dalla mia anima. Il nome che ho scelto per identificare il mio progetto musicale entra in contatto con la musica che creo.

7. Hai intenzione di fare degli spettacoli dal vivo a sostegno di questo album?

- Non suono dal vivo da molti anni, anche se avrei voglia di tornare sul palco. Sono giunto alla conclusione che sarà molto difficile ricreare dal vivo le atmosfere di God Body Disconnect. Forse la dimensione live non darebbe piena giustizia alla profondità della mia musica.

8. Grazie per l'intervista! Buona fortuna.

- Grazie di tutto Christian. Ho apprezzato la tua recensione riservata a "Dredge Portals”. Keep in touch and take care.


CONTATTI:

cryochamber.bandcamp.com/dredge-portals
facebook.com/godbodydisconnect


GOD BODY DISCONNECT line-up:

Bruce Moallem - Compositore


RECENSIONE: 
GOD BODY DISCONNECT "Dredge Portals" 2016 - Cryo Chamber