sabato 31 ottobre 2015

Recensione: BLACK BREATH "Slaves Beyond Death"
2015 - Southern Lord Recordings




In mezzo ai tanti gruppi contemporanei devoti al death metal dei primi anni '90 si fanno valere gli statunitensi BLACK BREATH, tra i pochi a risultare ancora credibili dopo la pubblicazione di un primo demo del 1996, un EP e due album targati Southern Lord Recordings. Ovviamente anche per loro vale la regola di sempre: squadra che vince, non si cambia. Diciamo che il punto di forza dei Black Breath è la capacità di far girare bene dei riff presi dal passato senza mai risultare scontati o banali. Questo è molto importante per quanti non riescono a fare a meno di certe sonorità, ma soprattutto, per chi continua a sfamarsi con i migliori dischi dei padri del genere. Rispetto a "Heavy Breathing" (2010) e "Sentenced to Life" (2012), "Slaves Beyond Death" è segnato da una maggiore varietà e intraprendenza, sia nei vari cambi di tempo che nell'utilizzo della voce, a tratti più roca e profonda. Per i Black Breath è arrivato il momento di mostrare la propria travolgente maturità. La copertina è stata dipinta da Paolo Girardi (Blasphemophagher, Wows, Power Trip, Division Speed, Inquisition...), la produzione è del solito Kurt Ballou (Converge, Trap Them, Nails...). Acquisto consigliato.

Contatti: 

blackbreathsl.bandcamp.com/slaves-beyond-death
blackbreath.com 
facebook.com/BLACKBREATH.MUSIC 
southernlord.com
paologirardi.it 

TRACKLIST: Pleasure Pain Disease, Slaves Beyond Death, Reaping Flesh, Seed of Cain, Arc of Violence, A Place of Insane Cruelty, Burning Hate, Chains of the Afterlife