lunedì 25 maggio 2015

Recensione: NIBIRU "Padmalotus"
2015 - Argonauta Records




Il Piemonte è la regione italiana in cui è ancora possibile respirare aria di misticismo e non è un caso se dalle viscere di quella terra sono emersi alcuni dei migliori gruppi della scena nostrana. I NIBIRU, attivi dal 2012, dopo due album autoprodotti ("Caosgon" 2013, "Netrayoni" 2014), firmano per Argonauta Records in modo da aderire definitivamente alla lista dei peggiori peccatori. E' sulla realtà del nuovo "Padmalotus", sul suo presente, che il dolore dell'esperienza esistenziale si proietta nella dimensione della tragedia. L'interpretazione del gruppo di Torino, mista di energia sulfurea e disperata, profonda fino all'inverosimile, è molto più vera di qualsiasi altra rappresentazione realistica. Un unico sentimento malevolo accomuna le poche tracce del disco, che isolate nella propria gabbia, vengono incatenate ad una espressione traumatizzante. La lotta tra i vari musicisti coinvolti nel progetto lascerà segni profondi sul corpo dell'ascoltatore. L'oggetto è l'orrore in sé, superiore a qualunque causa specifica o transitoria. Procuratevi "Padmalotus" perché vi farà vivere un'avventura imperscrutabile e condizionata da continue mutazioni interiori.

Contatti: 

nibiru666.bandcamp.com
nibirum.com
facebook.com/nibiruritual
argonautarecords.com

TRACKLIST: Krim, Ashmadaeva, Trikona, Khem