mercoledì 20 maggio 2015

Recensione: GEORGE KOLLIAS "Invictus"
2015 - Season of Mist




Il tentacolare drummer greco GEORGE KOLLIAS non ha bisogno di particolari presentazioni, perché chi segue la scena death metal e soprattutto gli americani Nile, conoscerà sicuramente le gesta di questo strepitoso musicista, tra i pochissimi, in campo estremo, a poter vantare un talento ed una personalità encomiabili. La tecnica si può definire memorabile solo quando il suo tasso di intensità è supportato da ottime qualità compositive. George Kollias è praticamente inattaccabile al riguardo. Se si analizza attentamente il debutto solista "Invictus" non si noteranno particolari differenze rispetto a quanto fatto con la band madre guidata da Karl Sanders e Dallas Toler-Wade, anche se qui dà libero sfogo a tutta la sua mostruosa inventiva. Infatti, a parte la collaborazione con alcuni amici, è lui stesso ad occuparsi di ogni strumento musicale (compresa la voce). Il disco è implacabile ed è curato nei minimi dettagli al punto da lasciare senza parole. Non è assolutamente il singolo brano a fare la differenza su "Invictus", ma la maestosità dei quasi 55 minuti totali. La professionalità dell'Imperatore Kollias è tanta e tale da abbattere i possibili pregiudizi di quanti non apprezzano i suoi metodi maniacali. Che lo si ami o lo si critichi, lui rimane uno dei migliori batteristi al mondo.

Contatti:

georgekollias.com
facebook.com/georgekolliasofficial

TRACKLIST: Echoes of Divinity, Invictus, The Passage, Aeons of Burning Galaxies, Shall Rise/Shall Be Dead, Voices, Treasures of Nemesis, Apocalypse, Epitaph, Through Empty Eyes of Light, Buried under the Flames

BONUS TRACKS: Aeons of Burning Galaxies (R.Cooley Shred Version), Voices (E. Karadimas Vox Version), Epitaph (Drum Track), Apocalypse (A. Trapalis Violin Version)