martedì 18 novembre 2014

Recensione: ÆVANGELIST "Writhes in the Murk"
2014 - Debemur Morti Productions




Nonostante parte del metal estremo si stia facendo piuttosto articolata e controversa, la restante fetta di esso viene alimentata da gruppi sempre più convinti sul fatto che l'integrità sia importante per portare avanti un determinato messaggio. Gli americani ÆVANGELIST (divisi tra Oregon e Illinois) giungono al terzo album in studio della loro breve discografia, dimostrando all'intero panorama che ancora oggi si può produrre un buon disco di death/black metal ispirato e arcigno. Se con i precedenti "De Masticatione Mortuorum in Tumulis" (2012) e "Omen Ex Simulacra" (2013), la band ha dato prova di saperci fare, con il nuovo "Writhes in the Murk" ha concretizzato la prova del nove senza deludere le aspettative. La bestia decide di essere se stessa al cento per cento servendosi di una buona inventiva, per comporre un altro valido capitolo che la stabilirà nel già affollato tempio dell'underground. Il sound è criptico (come da manuale), asfissiante e mette in risalto le radici dei nostri. Gli otto brani appaiono vorticosi, dannatamente 'dark', raggiungendo così picchi di sofferenza mortale. Quella sofferenza che tormenta gli animi degli ascoltatori e dei musicisti coinvolti nella line-up. Le lugubri sinfonie vomitate davanti ai nostri occhi prendono energia dalle mostruosità che abitano il purgatorio. Gli Ævangelist  non scendono a compromessi, sono imponenti, ossessivi, deliranti. Continuano a nutrire adeguatamente solo i palati forti, quelli che sanno assaporare bene, ingoiando il boccone senza avvertire dolore allo stomaco. L'artwork visionario mescola tutti i tratti contrastanti della loro essenza. "Writhes in the Murk" suona come una convincente conferma.

Contatti: 

http://dmp666.bandcamp.com/writhes-in-the-murk
facebook.com/aevangelist.official

TRACKLISTING: Hosanna, The Only Grave, Præternigma, Disquiet, Ælixir, Harken to the Flesh, Halo of Lamented Glory, Writhes in the Murk