venerdì 17 ottobre 2014

Recensione: HORSEHUNTER "Caged In Flesh"
2014 - autoprodotto




Attualmente la tradizione dello stoner/doom metal viene alimentata giorno per giorno da numerosissime formazioni, molte delle quali si danno battaglia nell'underground. Tra tutte queste realtà ne escono abbastanza vincenti gli australiani HORSEHUNTER (attivi dal '12 nella città di Melbourne, Victoria) che, con la loro attitudine schietta e velenosa danno sfogo ad un sound ruggente, senza fronzoli, devoto a tutti quei gruppi che hanno fatto storia nel genere su citato. Non aspettatevi nulla di innovativo nel songwriting che delinea il disco in questione, ma se siete assetati di acque paludose questi musicisti sapranno come dissetare la vostra xerostomia. Il debutto autoprodotto "Caged in Flesh" è massiccio, dotato di suoni panciuti, melmosi, un ritratto a tinte fosche che non mancherà di colpire le attenzioni di una certa frangia di ascoltatori. Purtroppo a giocare a loro sfavore è la prevedibilità che, come si sa, in questo filone musicale è cosa abbastanza risaputa. Un lavoro denso che darà la giusta vetrina all' esperienza degli Horsehunter (..come dimostrano nella più articolata "Witchery"). Vedremo cosa accadrà in futuro. Per il momento mi posso comunque accontentare.

Contatti: horsehunter.bandcamp.com

TRACKLISTING: Stoned To Death, Caged In Flesh, Nightfall, Witchery.