mercoledì 14 maggio 2014

Intervista: SHORES OF NULL - "LA POTENZA EVOCATIVA DEL SUONO"






I NOSTRANI SHORES OF NULL SONO UN'AUTENTICA RIVELAZIONE NEL CIRCUITO DEL MELODIC GOTHIC / DOOM METAL E I RISULTATI OTTENUTI CON IL FULL-LENGTH DI DEBUTTO "QUIESCENCE" (PUBBLICATO DALLA PRESTIGIOSA CANDLELIGHT RECORDS) NON LASCIANO DUBBIO ALCUNO. ASSOLUTAMENTE SORPRENDENTI NELLA LORO ESTREMA EFFICACIA. CINQUE MUSICISTI PREPARATI, CAPACI DI RAGGIUNGERE UN LIVELLO QUALITATIVO IMPRESSIONANTE, DIMOSTRANDO A TUTTI CHE SE LA MUSICA VIENE SUONATA CON IL CUORE, PUO' DIVENTARE PURA MERAVIGLIA! SONO DAVVERO FELICE DI DARE SPAZIO A QUESTA FORMAZIONE ITALIANA. HO CHIACCHIERATO CON DAVIDE STRACCIONE (VOCE) E RAFFAELE COLACE (CHITARRA).

1. Quando avete deciso di mettere insieme gli SHORES OF NULL e quali sono stati i motivi che vi hanno portato a questa decisione?

Raffaele: Ciao Christian. Tutto è iniziato un paio d'anni fa quando quasi per caso ho sottoposto i primi riff a Gabbo. Entrambi eravamo impegnati con i nostri personali progetti musicali (Mens Phrenetica e The Orange Man Theory) ma da tempo esprimevamo la volontà di intraprendere un percorso insieme. Entrambi nutriamo una forte passione per il gothic, il doom, il black, ecc e la voglia di creare della musica con atmosfere più cupe cresceva sempre di più. Contemporaneamente anche Davide che con gli Zippo ha affrontato diversi tour insieme ai su citati The Orange Man Theory ipotizzava un gruppo “gothic” con Gabbo. Intanto io e Gabbo ci scambiavamo riff che riarrangiavamo portando alla creazione dei 10 pezzi presenti sul disco. Quando abbiamo completato il demo l'abbiamo subito fatto ascoltare a Davide che non ha esitato ad entrare a far parte del progetto. Infine per il completamento della line up abbiamo interpellato Emiliano, già batterista di diversi gruppi tra cui Noumeno ed Embrace of Disharmony e Matteo bassista de Il Grande Scisma d'Oriente. La macchina da guerra era pronta :)

2. Eravate già motivati a fare un album appena vi siete messi insieme, oppure è un qualcosa che è arrivato in seguito?

Raffaele: Devo dire che questo progetto è iniziato praticamente con l'obiettivo di registrare subito il materiale e di farne un album. Tutti noi abbiamo avuto le nostre esperienze con vari gruppi e l'idea di fare tutto il percorso che l'underground ti obbliga a seguire, ossia fare mille concerti in svariati locali della capitale e dintorni prima di creare un disco non era proprio nelle nostre intenzioni. Abbiamo preferito rimanere in sordina e lavorare in un modo non proprio ordinario.

3. Come nasce un brano degli Shores of Null? Componete separatamente oppure è frutto di un lavoro di squadra?

Raffaele: Fondamentalmente le idee di base partono da me o da Gabbo. Scriviamo dei riff, ne facciamo una struttura più o meno completa e solo allora lo sottoponiamo agli altri. Emiliano e Matteo danno il loro contributo, essenziale, nella sezione ritmica e Davide si occupa delle linee vocali e dei testi.



4. Come siete giunti alla scelta del nome per questo progetto? Ha un significato specifico? E cosa puoi dirmi sull'artwork?

Davide: Tra i tanti nomi proposti è quello che a tutti è sembrato più misterioso ed evocativo. Il nome è tutto, e noi volevamo fosse unico, del tipo che se lo cerchi su google esci tu e basta. Shores Of Null è stata una mia intuizione, non ha un significato specifico ma piuttosto evoca una serie di immagini che vanno a braccetto con la nostra musica. Erano mesi che mi girava in testa “Shores” quando poi in vacanza a Budapest ebbi l'illuminazione definitiva, dopo essermi imbattuto in questo monumento chiamato Zero Kilometer Stone, ovvero una statua a forma di un grosso “zero”, che segna il punto di riferimento da cui vengono calcolate tutte le distanze stradali da e per la capitale ungherese. L'influenza del Danubio è stata notevole, uno dei corsi d'acqua più imponenti e affascinanti d'Europa. L'elemento acqua è presente dell'artwork, conferisce quiete e dona linfa vitale alla curiosa figura di copertina, una misteriosa donna-pianta, un po' come quella presente nel video di “Quiescent”. Le interpretazioni possono essere molteplici, ma tutto ruota intorno al significato di “Quiescenza”, applicata all'essere umano.

5. L'album di debutto intitolato "Quiescence" ha un sound molto particolare, aggressivo ma allo stesso tempo pulito e dinamico rispetto alla maggior parte delle produzioni odierne. Su quali aspetti vi siete concentrati per ottenere un tale risultato?

Raffaele: Credo sia chiaro che siamo molto influenzati dalle sonorità nordiche, non è una cosa che nascondiamo e fondamentalmente il risultato che volevamo ottenere era quello che si sente nella maggior parte dei gruppi doom/gothic/death scandinavi. Non ti nascondo che prima di interpellare Davide immaginavamo una voce diversa. Davide ha stravolto ogni idea che ci eravamo fatti sulla voce e oggi ne siamo veramente felici.

6. Chi ha prodotto il vostro album e in quale studio? Sapevate già a chi affidarvi per ottenere un risultato che potesse suonare competitivo?

Raffaele: Se hai tante belle idee e tanti progetti l'unico modo per realizzarli è rivolgersi al meglio che il panorama ti offre. Noi abbiamo scelto Marco Mastrobuono e Matteo Gabbianelli ai Kick Recording Studio. Due professionisti che sono riusciti a riprodurre e a migliorare di molto tutto quello che noi già avevamo immaginato. Il risultato che abbiamo ottenuto ci soddisfa moltissimo. Siamo felici di aver lavorato con loro
e anzi, li consiglio a chiunque voglia ottenere il meglio dalle proprie idee.

7. Attualmente in Italia ci sono delle band che potrebbero competere tranquillamente con i tanti gruppi internazionali già noti. Pensi sia arrivato il momento della rinascita per il panorama underground nostrano? Non solo in campo estremo...

Davide: Ci sono alcune band che già competono ampiamente, penso ai vari Fleshgod Apocalypse, Hour Of Penance, The Secret, Ufomammut, Destrage, Zu, band che ci fanno fare una gran bella figura all'estero, seppur in ambiti diversi. L'Italia ha sempre avuto band che si sono distinte per la propria personalità, ma la nostra posizione geografica così periferica non ha mai reso semplice tour e spostamenti. Io credo fortemente nella rinascita del nostro panorama underground, e per fortuna esistono ancora band che oltre a stare su facebook macinano chilometri su chiliometri per suonare in giro.



8. Quale valenza assume "Quiescence" in questo particolare momento storico per la musica heavy italiana? Immagino sia stata importante la vostra esperienza accumulata nel tempo per vedere realizzato un prodotto fresco, profondo, riconoscibile.

Davide: L'esperienza accumulata nel corso degli anni è stata cruciale, ci ha insegnato ad essere professionali, a non avere fretta, ma soprattutto a crederci fino in fondo. Insomma, ad essere ciò che siamo ora. Gli ottimi risultati finora raggiungi dagli Shores Of Null sono stati facilitati dall'ottima reputazione costruita nel corso degli anni dalle nostre band d'origine a suon di album e tour, e questo ha generato un certo hype nei nostri confronti, in particolar modo dopo la firma con Candlelight. Non saprei dirti esattamente cosa “Quiescence” rappresenti in questo particolare momento storico ma mi piace pensare che il nostro disco aiuterà a puntare i riflettori sull'underground italiano, quello più puro e recondito.

9. Voi Shores of Null oltre ad essere gli artefici di un ottimo sound siete anche stati capaci di raggiungere un perfetto equilibrio tra sensazioni elettriche e parti meno violente. Cosa puoi dirmi al riguardo?

Raffaele: Ci piacciono molto le melodie e le parti malinconiche in un pezzo ma ovviamente ci piace anche praticare del sano e classico headbanging. Questo non vuol dire che scriviamo a tavolino le partiture. Tutto nasce fondamentalmente dalla passione e dalle sensazioni del momento. Personalmente scrivo i riff che mi piacciono di più quando ho un particolare stato d'animo che si confonde tra rabbia e malinconia. Credo di poter parlare a nome di tutti dicendo che queste sensazioni le viviamo tutti nella composizione di un pezzo. La cosa che più mi piace degli Shores è che riusciamo a concentrare queste sensazioni al massimo quando suoniamo.

10. Immagino siate davvero entusiasti per questo contratto con la rinomata Candlelight Records...

Raffaele: Posso dirti che il giorno che abbiamo ricevuto la risposta l'ho vissuto come uno dei giorni più belli che io ricordi. Candlelight Rec. è stata fortemente sperata ma inaspettata. Quando abbiamo pianificato le spedizioni per cercare un'etichetta discografica abbiamo scelto alcune delle destinazioni più ambite, quelle che “Tanto non ti risponderanno mai!”. E invece quella risposta è arrivata. Daz e il suo gruppo sono veramente disponibili e professionali. Oggi facciamo parte anche noi
del roster Candlelight e lo diciamo a testa alta :D

11. Quali sono i vostri programmi per il futuro? Prenderete parte a dei festival importanti? Avete in programma un tour?

Raffaele: A questa domanda mi piace rispondere dicendo che vogliamo conquistare il mondo!!! Ehehe! A parte gli scherzi, stiamo lavorando per l'assalto ai palchi, ma ovviamente non sarà un lavoro semplice. Tra qualche giorno saremo al Dark Mental Festival a Copenaghen e stiamo preparando un release party a casa nostra, Roma, per i primi di giugno. E questo è tutto quello che abbiamo di già definito ma speriamo prestissimo di poter comunicare altre news.

12. Buona fortuna ragazzi. Complimenti e Grazie per l'intervista.

Raffaele: Grazie mille a te Christian, ti aspettiamo al nostro prossimo concerto ;)

Davide: Ti ringraziamo per lo spazio a nostra disposizione, un saluto a te e a tutti i figli delle mosche.



Contatti: shoresofnull.com - facebook.com/shoresofnull

SHORES OF NULL line-up:

Davide Straccione - Voce
Gabriele Giaccari - Chitarra (live backing vocals)
Raffaele Colace - Chitarra (live backing growls)
Matteo Capozucca - Basso
Emiliano Cantiano - Batteria

RECENSIONE:
SHORES OF NULL "Quiescence" CD 2014 - candlelight records